Permessi di soggiorno in cambio di tangenti: Mingherlino resta in carcere, ai domiciliari l’intermediaria

Permessi di soggiorno in cambio di tangenti: Mingherlino resta in carcere, ai domiciliari l’intermediaria


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Rimane in carcere Luigi Mingherlino, 58 anni, vicecommissario capo e funzionario dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Imperia, arrestato giovedì scorso in flagranza mentre riceveva una busta con 5.000 euro in contanti nel cuore del Parasio, a Porto Maurizio da , 46 anni, cittadina russa e titolare di un’agenzia a Sanremo, alla quale, pur coinvolta nel presunto giro di corruzione legato al rilascio illecito di permessi di soggiorno,  invece, stata concessa la misura dei domiciliari.

Lo ha deciso la giudice per le indagini preliminari Anna Bonsignorio, al termine degli interrogatori di convalida che si sono svolti nella giornata di oggi presso il Tribunale di Imperia, alla presenza della pm Veronica Meglio.

Durante l’interrogatorio, Mingherlino – difeso dagli avvocati Emilio Varaldo e Nicola Ditta – ha ammesso di aver accettato denaro, sostenendo però di non aver mai richiesto direttamente tangenti né di aver rallentato o modificato le pratiche degli altri utenti. “Dopo aver preso la prima dazione, non sono più riuscito a fermarmi”, ha detto, “ma non ho mai chiesto nulla, i soldi mi venivano offerti”. I legali del vicecommissario hanno chiesto i domiciliari per motivi di salute, ma la gip ha disposto la permanenza in carcere, dove l’uomo è recluso in una sezione protetta.

Yelena Vtulkina, rappresentata dall’avvocato Luca Fucini, ha risposto alle domande della giudice, fornendo la sua versione dei fatti. La donna è accusata di essere un’intermediaria chiave all’interno della rete corruttiva, attraverso l’agenzia ‘Europa Italian Real Estate‘ di corso Garibaldi 82 a Sanremo, ora posta sotto sequestro.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Imperia – con il procuratore capo Alberto Lari e la sostituta Meglio – ha preso forma dopo settimane di indagini condotte dalla Squadra Mobile, che ha monitorato movimenti sospetti attorno all’Ufficio Immigrazione. L’operazione è scattata quando gli agenti hanno documentato la consegna di denaro a Mingherlino insieme a documenti per il rilascio di un permesso a un cittadino russo.

Secondo gli inquirenti, sarebbe emersa una rete ben strutturata composta da funzionari pubblici e mediatori privati, in grado di garantire – in cambio di denaro – il rilascio di documentazione regolare anche a persone prive dei requisiti previsti dalla legge.

Oltre a Mingherlino e Vtulkina, risultano già indagati Andrea Riopi, 50 anni, agente della Polizia di Stato in servizio al Commissariato di Sanremo (difeso dall’avvocato Alessandro Moroni), Fatima Sanri, titolare dell’agenzia ‘Faty’ a Imperia (anch’essa sequestrata), e Svetlana Ignatova, assistita dall’avvocata Enza Dedali.

Le indagini Proseguono con l’analisi di materiale informatico e documenti cartacei sequestrati nelle sedi coinvolte, per definire con chiarezza i ruoli di ciascun soggetto e l’estensione della rete. 



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