«Ragazzi non parlate». Ecco la lettera del preside inviata agli stu…

«Ragazzi non parlate». Ecco la lettera del preside inviata agli stu…




«Ragazzi non parlate». Ecco la lettera del preside inviata agli stu…

SENIGALLIA – «Facciamo uscire i demoni che ci tormentano, quelli che chiudiamo dentro di noi fino al momento che escono incontrollati, prepotenti, per prendere il sopravvento. Ma allo stesso tempo spieghiamo ai ragazzi l’importanza di non parlare (o peggio sparlare) di fatti di cui non si ha effettiva conoscenza o non si siano prima e con certezza verificate le fonti». Il preside del Panzini, Alessandro Impoco, ha scritto una lettera agli studenti dopo il dramma di Leonardo, e questo passaggio ha sconcertato i familiari del minorenne che si è tolto la vita sparandosi con la pistola del padre, vigile urbano. Il legale della famiglia del giovane, l’avvocato Pia Perricci, ha giudicato «inaccettabile» perchè di fatto invita «a non parlare». Nella lettera il preside prosegue scrivendo «ci tengo a riportare solo un pessimo esempio che ha reso questa tragica giornata ancora più difficile. Stamattina (il 14 ottobre, ndr) qualcuno ha dapprima diffuso la circostanza che un ragazzo armato era chiuso dentro la scuola, creando panico nell’intera città, tra studenti e famiglie, anche nelle scuole di

primo grado e gettando cosi ombre su un ragazzo d’oro come Leonardo.

Subito dopo la tragica notizia della sua morte – prosegue il preside – è poi cominciata la caccia al bullo incolpando prima uno poi l’altro tra i ragazzi di questa e di altre scuole, senza che ci fossero effettivi indizi o verità che, del resto, non spetta a noi cercare, ma, semmai, alle autorità competenti. Questo è il dramma che si cela dietro alle comunicazioni sbagliate, alle mistificazioni e all’aprire bocca senza pensare. Ed è anche il dramma delle generazioni iper connesse che in un attimo possono bruciare l’anima e la vita di chiunque ne sia vittima. Vi prego tutti – l’appello del preside – riflettete su questo. Dobbiamo comunicare di più e meglio.

Le parole sono preziose, quelle giuste, dette con spirito costruttivo possono curare. Quelle sbagliate, mosse da sentimenti negativi, possono creare ferite profonde che sanguinano senza fine».


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-17 09:23:54 da


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