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La sala era piena per due terzi. Circa 900 spettatori pronti ad assistere all’ultima replica di “Andrea Chénier”, nonché ultimo spettacolo della stagione di opera e balletto. Ma alle 15 di domenica 29 giugno sul palco del teatro Regio di Torino è salito il soprintendente, Mathieu Jouvin. Proprio lui ha spiegato che non ci sarebbe stata alcuna rappresentazione. Motivo, uno sciopero indetto dal sindacato di base Usb e annunciato – fa sapere il Regio – 24 ore prima.
La sigla si sarebbe lamentata di non essere stata aggiornata a sufficienza sulle discussioni in atto sul futuro del teatro e, in particolare, dei lavoratori.
Una ricostruzione che la Cgil, ad esempio, contesta ma che ha fatto breccia tra alcuni orchestrali e tecnici di palco e manutenzione. I dipendenti oggi hanno deciso di fermarsi. Impossibile sostituire alcuni di loro e andare in scena.
Il post e le polemiche
Che il regolare svolgimento dello spettacolo fosse a rischio, il Regio lo aveva già annunciato nel pomeriggio di sabato 28, attraverso i suoi profili social e mail agli abbonati. “L’apertura del sipario sarà valutata in base all’adesione allo sciopero e potrà essere confermata solo pochi minuti prima dell’orario di inizio”, si legge.
Un post che aveva suscitato polemiche. Tra i commenti: “C’è gente che fra andata e ritorno si fa 400 chilometri”. Non è possibile chiedere a centinaia di persone, la maggior parte di una certa età, di arrivare e sostare al cancello, con 35 gradi, senza la certezza dell’apertura”. E ancora. “Non rinnoverò l’abbonamento”.
I rimborsi
Il Regio ha avviato la procedura per il rimborso totale del biglietto, in gran parte già effettuati direttamente in biglietteria. La richiesta può comunque essere inoltrata entro mercoledì 9 luglio. Nel calendario del teatro ora c’è una serie di concerti da 2 al 24 luglio nella Corte d’onore di Palazzo reale: spettacoli al momento confermati, mentre con i sindacati si continua a discutere di un possibile nuovo ampliamento della pianta organica, del miglioramento delle condizioni di lavoro per alcune figure e della deroga alla possibilità di assunzioni a tempo determinato.
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