Regionali, Domenico Velotto si candida con la Lega

Tra i candidati piacentini della Lega alle prossime Elezioni Regionali c’è anche Domenico Velotto, maresciallo ordinario dei carabinieri del Nas di Parma, specializzato in antisofisticazione sanitaria, laureato in Conservazione dei beni culturali. Velotto presenta così la sua candidatura. «Da più di vent’anni – spiega Velotto – vivo in questa città con mia moglie e i miei figli, nati a Piacenza. Ho vissuto in questi anni i mutamenti da cui è stato travolto questo territorio. Dalle alluvioni al Covid che hanno colpito profondamente i piacentini, ho sempre lavorato in prima linea assicurando ai miei concittadini la massima sicurezza possibile. Come operatore di polizia ho affrontato problematiche di violenza sulle donne, combattuto ogni tipo di reato in città e in provincia. Oggi mi occupo di sicurezza alimentare in tutta l’Emilia avendo a cuore i prodotti tipici piacentini che meritano a mio parere riconoscimenti internazionali. Piacenza deve avere una propria Sovrintendenza dei Beni Culturali per gestire in modo significativo le risorse artistiche, al momento poco valorizzate, per affacciarsi al mondo del turismo con una propria identità storica-artistica. La famiglia deve ritornare ad essere il fulcro della politica locale e regionale, assumendo piena responsabilità nell’assistenza sanitaria per le persone con disabilità e per gli anziani spesso dimenticati e abbandonati anche a causa di una complessa burocrazia. Sono meridionale e attraverso un partito che guarda al futuro, che ama la concretezza e ama far grande ogni singola terra di questa regione, saprò ben rappresentare le mie origini e tutte le famiglie del sud che come la mia, ad oggi appartengono e amano questo territorio. La sicurezza sarà la priorità del mio lavoro quotidiano, assicurando agli appartenenti le forze dell’ordine nonché ai volontari dei servizi pubblici e privati, massima vicinanza e massimo sostegno in termini di tutela, ribadendo che il loro lavoro quotidiano non può essere continuamente attaccato dai media, dalla magistratura e da schieramenti politici contorti e poco pragmatici».