Rigassificatore, nuova catena umana di protesta a Bergeggi – Notizie

Rigassificatore, nuova catena umana di protesta a Bergeggi – Notizie


Nuova “catena umana” contro il progetto di un rigassificatore in mare nel savonese. Questa volta la protesta non si è svolta su tutte le spiagge da Savona a Spotorno, come avvenuto lo scorso 10 settembre con circa 16mila partecipanti, ma si è concentrata nel punto tra Bergeggi e Spotorno in cui è in corso di svolgimento la manifestazione sportiva “Swimtheisland” (una competizione europea di nuoto in mare aperto nell’area dell’isola di Bergeggi).
    La protesta di oggi, ribattezzata per l’occasione “Savetheisland”, ha visto più di mille persone mettersi in fila lungo l’Aurelia e sulla spiaggia con striscioni e cartelli contro il progetto di trasferire nelle acque di Savona e Vado Ligure, a partire dal 2026, la nave rigassificatrice Golar Tundra attualmente operativa nel porto di Piombino. Decine i cartelli per dire “no al rigassificatore” o lanciare messaggi come “Giù le mani dal nostro mare”.
    Sul posto anche i Pirati di Caruggi, i comici genovesi resi famosi da Zelig e dal tormentone della “torta di riso finita”.
    Enrique Balbontin si è presentato con una maglietta con la scritta “Tutti …con il c…degli altri”. Saliti a bordo di un gommone, i Pirati hanno poi raggiunto il punto di arrivo della gara con un grande striscione di protesta: “Dire No al rigassificatore, perché il mare è di tutti e ci piacerebbe che rimanesse azzurro e pulito. Proprio per questo vorremmo evitare di vedere un mostro industriale qui davanti, in uno dei posti più belli della nostra Liguria”.
    Mentre il commissario per il Rigassificatore, il presidente ligure Giovanni Toti, procede con gli incontri per illustrare il progetto ai territori, è cresciuta la protesta di cittadini, enti e istituzioni. Gli industriali di Savona hanno chiesto modifiche al percorso del gasdotto, molti sindaci, a cominciare da quello di Savona, sono contrari. Anche la curia ha messo in guardia i promotori. Snam ha detto che possono essere portate modifiche al progetto. Il ministero dell’Ambiente dovrà dare l’autorizzazione finale.
   

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