Rivive a L’Aquila la magia del Teatro dei burattini dei Fratelli Ferraiolo

Rivive a L’Aquila la magia del Teatro dei burattini dei Fratelli Ferraiolo

Rivive a L’Aquila la magia del Teatro dei burattini dei Fratelli Ferraiolo


Basta chiudere gli occhi per ricordare quella magia: il Teatro dei burattini dei Fratelli Ferraiolo nel cuore dell’Aquila, a Piazza Duomo. Gli aquilani di buona memoria che non hanno dimenticato quelle emozioni che profumano di infanzia, potranno riviverle dal 28 ottobre al 5 novembre alla Villa Comunale, davanti l’Emiciclo.

Tornano a L’Aquila i burattini dei Fratelli Ferraiolo: Pulcinella, considerato “uno dei più grandi filosofi napoletani”, Arlecchino, Pantalone e dietro di loro le mani sapienti dei Fratelli Ferraiolo, storici artisti nell’arte dei burattinai. L’evento è organizzato dall’associazione culturale L’Aquila Young, ed è finanziato con uno stanziamento di fondi regionali (deliberati all’art. 40 della legge regionale 55).

I burattini dei Fratelli Ferraiolo a L’Aquila sono, da sempre, un appuntamento caro per generazioni di aquilani: ci si incontrava in Piazza Duomo e , durante lo spettacolo, a cui assistevano non solo i più piccoli, si mangiava un gelato, lo zucchero filato o le noccioline dolci e si praticava quella sana e spensierata socialità che faceva e fa tanto bene al cuore. Una magia che sarà possibile apprezzare soprattutto adesso, in un momento storico difficile, in un tempo dove la tecnologia è divenuta parte integrante della vita, immergendosi nella magia del teatro dedicato ai più piccoli, ma che piace a tutti, senza distinzioni di età.

“Siamo felicissimi e onorati di tornare a L’Aquila, un luogo a noi molto caro – spiega, sentito dal Capoluogo, Adriano Ferraiolo, classe 1944, terza generazioni di burattinai della storica compagnia campana – Pasquale Ferraiolo, mio fratello, era nato proprio a L’Aquila, nel 1934, dove la mia famiglia aveva scelto di vivere per un periodo di tempo. Mio padre mi raccontava di questa città bellissima, pulita, accogliente, festosa. Abbiamo visto crescere generazioni di bambini, incantati dalla magia dei nostri burattini, abbiamo sofferto per le vicende legate al sisma e siamo contenti di esserci, ancora una volta, nel cuore pulsante della città.  Per noi non è solo un lavoro, ma una passione, che cerchiamo di portare avanti seguendo la tradizione, proprio come si faceva una volta. È un’arte pregiata, impegnativa, che vuole esercizio fisico e mentale”. Un’arte importante che  richiede impegno, esercizio e modulazione delle braccia e soprattutto della voce. “Oggi ci sono strumenti efficaci che consentono di portare in scena lo spettacolo anche quando ci sono impedimenti oggettivi legati a problemi di salute, ma per oltre 50 anni si andava a braccio, facendo anche 6/7 spettacoli al giorno. In un momento storico come questo siamo contenti di mettere l’allegria e la spensieratezza al servizio della città”. 

Oggi la tradizione di famiglia viene portata avanti da Adriano, insieme ai figli Fabio e Simone che, a loro volta, hanno coinvolto i loro figli. In estate con le diverse licenze si staccano: c’è chi va in Cilento, chi in Toscana e chi resta in Abruzzo. Ma la tradizione della Famiglia Ferraiolo nell’antica arte dei burattini risale ai primi del’900 quando Pasquale Ferraiolo, nonno di Adriano, ottenne i suoi primi grandi successi di burattinaio. Traendo ispirazione dall’attore-autore napoletano Antonio Petito (dalla critica considerato il più grande Pulcinella di tutti i tempi), Pasquale Ferraiolo si cimentava nella messa in scena di commedie tipiche del teatro classico napoletano proponendole con il suo popolare Teatrino di Burattini.  Partecipando ai diversi Festival (tra cui quello di Napoli del 1904) ed eventi legati a questa tradizione, Pasquale Ferraiolo gettò le fondamenta su cui gli eredi hanno costruito una vera e propria tradizione familiare arricchita negli anni con esperienze televisive e nuovi mezzi scenografici.

Dopo una lunghissima serie di successi in tutta Italia, Pasquale Ferraiolo si spense nel 1934 lasciando ai figli Francesco e Salvatore la sua arte come eredità. I due fratelli formavano una formidabile coppia di artisti che andò avanti di successo in successo fino allo scoppio della seconda guerra mondiale durante la quale i due fratelli hanno interrotto la loro carriera artistica.

Nel 1949, Francesco, la cui passione per il teatro non si era mai spenta, propose al fratello di riprendere “baracca e burattini” di riaccostarsi alla carriera artistica ma la sua proposta venne tuttavia respinta. A quel punto Francesco, chiamati a sè i figli Pasquale, Vittorio ed Adriano, formò con essi una nuova compagnia: I Fratelli Ferraiolo che diresse magistralmente fino al 1974, anno della sua morte. Calcando le orme paterne i tre fratelli hanno continuato a mietere successi avvalendosi di tecniche teatrali sempre all’avanguardia. Oggi, i figli e i nipoti sono gli eredi naturali destinati a perpetuarla negli anni a venire.



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