Rocco Chinnici, grande precursore della moderna lotta alla mafia

Rocco Chinnici, grande precursore della moderna lotta alla mafia

Rocco Chinnici, grande precursore della moderna lotta alla mafia


Professore ci offre un suo ricordo del giudice Chinnici?
In tanti lo ricordano come il padre del pool antimafia. Io vorrei commemorarlo, nel quarantesimo anniversario della sua uccisione, soprattutto evidenziando la sua lungimiranza nel comprendere le continue evoluzioni del fenomeno mafioso. Era in grado di occuparsi di impressionanti quantità di fascicoli studiandoli tutti meticolosamente.

Che cosa aveva compreso prima degli altri?
Aveva capito che occorreva indagare sulle connessioni tra mafia, politica e imprenditoria, che era necessario monitorare i movimenti di denaro sui conti correnti bancari. Fu senza dubbio un grande precursore delle indagini antimafia. La mafia è stata sempre reazione, conservazione, difesa e quindi accumulazione della ricchezza ed era proprio su quest’ultimo aspetto che secondo lui occorreva concentrarsi per colpirla al cuore. 

Aveva individuato i punti più deboli dove colpire la mafia?
Assolutamente sì. Non fu un caso che ai suoi tempi si concentrò sui grandi appalti pubblici, sui mercati più redditizi, sul traffico di stupefacenti che consentivano ai mafiosi di accumulare migliaia di miliardi. Secondo lui la mafia è stata sempre vocata alla ricchezza. 

Si dice che prima di morire stesse indagando sui rapporti tra mafia, politica e imprenditoria, lei cosa ne pensa?
Lo conferma lui stesso quando ci dice che la mafia era anche un modo di fare politica anche mediante la violenza. Capì in anticipo su tutti che alla violenza i mafiosi stavano sostituendo la corruzione e varie forme di complicità. La mafia si stava alleando con la politica, cioè con il potere e questo lui lo comprese in largo anticipo su tanti suoi colleghi. “Se lei mi vuole chiedere come questo rapporto di complicità si concreti, con quali uomini del potere, con quali forme di alleanza criminale, non posso certo scendere nel dettaglio. Sarebbe come riferire della intenzione o della direzione di indagini”. Questa sua frase è la dimostrazione che stesse indagando proprio sui rapporti tra mafia, politica e imprenditoria. 

Sia come magistrato sia come uomo fu molto vicino ai giovani, anche in questo fu un precursore?
Certamente sì. Comprese il ruolo importante dei giovani nella lotta alla mafia. “I giovani dovranno prendere domani in pugno le sorti della società, ed è quindi giusto che abbiano le idee chiare”. Fu tra i primi a parlare nelle scuole di lotta alla droga. Il mercato della droga costituisce ancora oggi lo strumento di potere e guadagno più importante per le mafie. Un’immane ricchezza criminale che è rivolta soprattutto contro i giovani, contro la vita, la coscienza, la salute e che lui aveva combattuto e colpito duramente come magistrato e come uomo. “Il rifiuto della droga costituisce l’arma più potente dei giovani contro la mafia”. 

Come lo immaginerebbe se fosse ancora vivo?
Credo che racconterebbe ancora chi sono e come si arricchiscono i mafiosi e spingerebbe i giovani alla formazione di una nuova coscienza tenendo sempre come riferimenti l’impegno sociale, la passione per quello che si fa e il senso di responsabilità per le condotte che si pongono in essere. Mi piace immaginarlo così. 

Vincenzo Musacchio, criminologo forense, giurista, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). È ricercatore indipendente e membro dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Nella sua carriera è stato allievo di Giuliano Vassalli, amico e collaboratore di Antonino Caponnetto, magistrato italiano conosciuto per aver guidato il Pool antimafia con Falcone e Borsellino nella seconda metà degli anni Ottanta. È tra i più accreditati studiosi delle nuove mafie transnazionali. Esperto di strategie di lotta al crimine organizzato. Autore di numerosi saggi e di una monografia pubblicata in cinquantaquattro Stati scritta con Franco Roberti dal titolo “La lotta alle nuove mafie combattuta a livello transnazionale”. È considerato il maggior esperto europeo di mafia albanese e i suoi lavori di approfondimento in materia sono stati utilizzati anche da commissioni legislative in ambito europeo.


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www.rainews.it è stato pubblicato il 2023-07-29 09:10:00 da