Rup condannato dalla Corte dei Conti per lo sgombero di alcuni capannoni, assolto un dirigente regionale – BlogSicilia

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Rup condannato dalla Corte dei Conti per lo sgombero di alcuni capannoni, assolto un dirigente regionale – BlogSicilia


La Corte dei Conti per la Regione Siciliana ha condannato il responsabile unico del procedimento e assolto un dirigente della Regione Siciliana, nominato commissario ad acta e facente funzione direttore generale dell’ente di sviluppo agricolo difeso dagli avvocati Michele Cimino e Teodoro Calderone, in merito allo sgombero di alcuni capannoni industriali. La procura aveva chiesto il risarcimento del danno per 47 mila euro in favore dell’Esa per il maggiore costo sostenuto dall’ente per le operazioni di svuotamento delle strutture.

Secondo la procura il Rup doveva pagare 33 mila euro mentre il dirigente della regione 14 mila euro. Secondo gli avvocati della difesa non c’era alcun dolo da parte del dirigente regionale nei lavori di sgombero dei capannoni passati alla proprietà regionale e che dovevano passare in concessione ad una associazione per l’attuazione del progetto del banco alimentare in epoca Covid.

Il risarcimento

I giudici presieduti da Anna Luisa Carta hanno respinto la richiesta di risarcimento nei confronti del dirigente regionale e condannato il rup a pagare 39 mila euro per i danni provocati dai lavori di sgombero. “L’operato del Rup – si legge nella sentenza è da qualificarsi inequivocamente volontario, in quanto perpetrato, consapevolmente e volontariamente, con il fine di garantire un indebito profitto in favore dell’affidatario dei lavori di sgombero”.

La condanna ad Ingroia

I giudici della Corte dei conti d’appello presieduti da Vincenzo Lo Presti, hanno confermato la condanna per l’ex pm Antonio Ingroia e ridotto l’importo da restituire alla società per Dario Colombo, amministratori di Sicilia e Digitale Spa dal 2013 al 2019.

Secondo quanto stabilito, il  primo dovrà risarcire la società per 145 mila euro, il secondo 49 mila euro e non 122 mila come avevano stabilito i giudici in primo grado. La procura regionale della Corte dei conti aveva citato in giudizio alcuni ex amministratori e l’ex direttore generale della società regionale Sicilia Digitale (ex Sicilia e Servizi). Le ipotesi di danno erariale contestate sono due.

La vicenda

La prima riguarda il compenso superiore ai limiti di legge erogato all’ex direttore generale, Dario Colombo, e mantenuto nel tempo anche in contrasto con quanto richiesto dalla Regione Siciliana, socio unico di Sicilia Digitale. Secondo la ricostruzione della procura erariale nonostante le osservazioni avanzate il compenso non è stato rimodulato nei limiti legali, la società e il direttore generale hanno condiviso le rivendicazioni dell’ex direttore Colombo e sono arrivati una conciliazione giudiziale i cui effetti sostanziali non avrebbero modificato il trattamento economico. Secondo la procura l’importo del compenso erogato ingiustificatamente nel quinquennio, sarebbe di 778.901 euro.

L’altra ipotesi di danno erariale

La seconda ipotesi di danno erariale riguarda le spese di missione del direttore generale, Dario Colombo, liquidate per raggiungere la sede societaria di Palermo da una sede di Sicilia Digitale nel comune di Catania. L’importo complessivo del danno ipotizzato era stato suddiviso tra i soggetti citati in base all’apporto causale nell’intera vicenda. In particolare, erano stati citati per complessivi 828.275 euro gli amministratori pro tempore Antonio Ingroia per euro 390.871,56, Dario Corona per 105.737 euro, Massimo Dell’Utri per 86.856 euro e il direttore generale pro tempore Dario Colombo per 244.809 euro. Per Ingroia e Colombo i giudici hanno accertato il danno erariale.




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www.blogsicilia.it è stato pubblicato il 2024-01-13 19:44:02 da Redazione