Separazione carriere, Pd: “La destra sfregia il Parlamento, ci batteremo fino al referendum”

Separazione carriere, Pd: “La destra sfregia il Parlamento, ci batteremo fino al referendum”



Separazione carriere, Pd: “La destra sfregia il Parlamento, ci batteremo fino al referendum”

Il presidente dell’Anm, Cesare Parodi: “Il nostro dissenso verso la riforma è assoluto”

Cresce la polemica politica attorno alla riforma della giustizia nel senso della separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, dopo l’accelerazione sui tempi da parte del governo e il possibile ricorso alla procedura del ‘canguro’ per superare gli oltre 1.300 emendamenti presentati dall’opposizione. Il Partito Democratico promette battaglia contro la riforma fino al possibile referendum confermativo, che avrebbe luogo se la riforma della separazione delle carriere (che presuppone una modifica della Costituzione) non venisse approvata in seconda lettura con la maggioranza dei due terzi. “Lo sfregio al Parlamento per questo Governo e questa maggioranza è ormai la regola: ddl parlamentari sostituiti dopo la discussione, le audizioni e gli emendamenti, da testi governativi; tempi tagliati, audizioni ridotte, tagliole; fiducie. In particolare sui temi della giustizia si sta scaricando il furore ideologico della destra, a partire dalla riforma costituzionale”, ha detto la deputata dem Debora Serracchiani, responsabile sicurezza del Pd, contattata da LaPresse. “Continueremo ad esprimere la nostra contrarietà in tutte le sedi istituzionali e lo faremo anche in sede referendaria – aggiunge -. Si tratta di una riforma che lede i principi costituzionali e, per questa ragione e per il contesto e i modi con cui avviene, sono ormai tanti i cittadini, le associazioni, i movimenti e i partiti che si uniranno a difesa della democrazia e della nostra Costituzione. Auspichiamo che, diversamente da quanto già avviene con il dl sicurezza, non si intenda continuare a reprimere il dissenso ed impedire a chiunque di poter esprimere la propria opinione. Siamo ancora in uno Stato di diritto“.

Parodi (Anm): “Proficua collaborazione con partiti in vista referendum”

E oggi, domenica, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Cesare Parodi, parlando alla riunione del Comitato direttivo centrale a Palermo, ha detto che “ci potrà essere una proficua collaborazione in vista della campagna referendaria” con i partiti di opposizione contro la riforma sulla separazione delle carriere.

Parodi (Anm): “Da separazione carriere più potere all’esecutivo”

La riforma della separazione delle carriere, ha detto Parodi, “si inserisce in un discorso più ampio del sistema e mostra un tentativo di portare al centro della scena l’Esecutivo non solo rispetto alla magistratura ma anche rispetto al Parlamento. Questo viene colto anche a livello europeo e suscita preoccupazione”.

Parodi: “Taglio a dibattito parlamentare non ci stupisce”

“Sulla riforma costituzionale” della separazione delle carriere “si è deciso di tagliare il dibattito parlamentare. Questo sicuramente è un fatto che a noi non sorprende e rappresenta l’ultimo atto di un discorso prevedibile, ma non lo rende meno rilevante. È la perfetta conclusione di un discorso iniziato mesi fa e che va avanti”, ha detto ancora. 

Parodi: “Nostro dissenso verso la riforma è assoluto”

Alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro Carlo Nordio e poi a tutti i gruppi parlamentari, compresi quelli della maggioranza, che abbiamo incontrato, abbiamo ulteriormente rappresentato le motivazioni del nostro assoluto dissenso verso questa riforma che, come abbiamo detto più volte, non giova assolutamente all’efficienza della giustizia”, ha aggiunto ancora il presidente dell’Anm a margine della riunione, in merito alla separazione delle carriere.

Parodi: “Se vieteranno opinioni a toghe mi autodenuncerò”

Il presidente dell’Anm ha anche parlato di un’ipotesi di stretta disciplinare, cui ha fatto riferimento il ministero, sulle opinioni espresse dai magistrati fuori dal loro servizio. “Io rifiuto l’idea che un magistrato non possa avere vita di relazione e non possa esprimere le sue opinioni”, ha detto. “Il timore è che vogliano impedirci di manifestare le nostre opinioni in tempi di referendum” (sulla riforma della giustizia ndr). “Se accadrà – afferma Parodi – il giorno stesso farò un’intervista e mi autodenuncerò al Csm. Se sarà necessario per difendere nostra immagine lo farò e senza timore”.

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2025-05-24 19:26:26 da LaPresse


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