Separazione carriere, presentati emendamenti: FI contro sorteggio per componenti laici Csm

Separazione carriere, presentati emendamenti: FI contro sorteggio per componenti laici Csm



Separazione carriere, presentati emendamenti: FI contro sorteggio per componenti laici Csm

Mercoledì il voto del plenum sul ddl, si va verso il parere contrario

Prosegue alla Camera dei Deputati l’iter della riforma costituzionale della giustizia che prevede anche la separazione delle carriere dei magistrati. Oggi, 7 gennaio, sono stati depositati gli ultimi emendamenti al progetto di legge. Tra questi, uno di Forza Italia che modifica le modalità di elezione del Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo di autogoverno delle toghe. Il disegno di legge originario prevedeva che sia i membri togati che quelli laici (professori universitari in materie giuridiche e avvocati con almeno 15 anni di esercizio) venissero sorteggiati, ma l’emendamento del partito di Tajani ripristina il voto del Parlamento sui componenti laici. Il meccanismo del sorteggio resta invece per i togati

Csm verso parere contrario sul ddl, domani il voto del plenum

Mercoledì, intanto, il plenum del Csm voterà due delibere sulla riforma. Critico il primo parere, proposto e votato in commissione dai togati Antonello Cosentino (Area), Roberto D’Auria (Unicost), Eligio Paolini (Magistratura Indipendente), Roberto Fontana (indipendente) e dal laico in quota Pd Roberto Romboli. “Non può non osservarsi – si legge nel documento, che nella sesta commissione ha ricevuto cinque voti su sei – come impostare la questione della separazione delle carriere in termini di necessità costituzionale , o anche di stringente opportunità, rischi di veicolare l’idea per cui la magistratura giudicante presenta, oggi, deficit di terzietà e di imparzialità: un’idea che, tuttavia, non sembra trovare riscontro nell’esperienza concreta, sol che si pensi che, come da più parti osservato, in più del 40% dei casi le decisioni giudiziarie non confermano l’ipotesi formulata dalla pubblica accusa con l’esercizio dell’azione penale”. Secondo il parere, la riforma crea una serie di “nodi problematici” che sarà necessario sciogliere in caso di approvazione. Inoltre “contiene un significativo cambio di paradigma i cui effetti concreti appaiono, almeno in parte, difficilmente pronosticabili”. Di tutt’altro avviso l’altro parere, che ottiene un solo voto, di Felice Giuffré, consigliere laico in quota FdI: “La proposta si muove – vi si legge – nel solco di una naturale evoluzione dell’ordinamento costituzionale e dell’assetto dei rapporti tra magistratura giudicante ed inquirente in seguito alla maturazione e alla piena acquisizione, anche da parte della dottrina costituzionalistica e processualistica italiana, dei principi che contraddistinguono i modelli istituzionali di stampo liberal-democratico propri dell’Occidente”. Il parere che verrà votato nella seduta a Palazzo Bachelet sarà poi inviato alla Camera, in vista della discussione che si aprirà tra mercoledì e giovedì sul ddl 1917.

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2025-01-07 16:52:29 da LaPresse


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