La proposta di introdurre una settimana corta nella Pubblica Amministrazione (PA) in Italia è tornata sul tavolo delle trattative del Governo Meloni.
Mercoledì 6 novembre, al tavolo di rinnovo del contratto per le Funzioni Centrali si discuterà infatti proprio di questa possibilità, alla presenza dell’Aran, l’Agenzia per la contrattazione pubblica.
In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio cosa prevede la proposta, come funziona la settimana lavorativa corta e quante ore si fanno.
SETTIMANA LAVORATIVA CORTA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, LA PROPOSTA
La proposta di introdurre la settimana lavorativa corta nella Pubblica Amministrazione prevede l’introduzione in via sperimentale di una settimana di quattro giorni per i dipendenti pubblici, senza però modificare il totale delle ore settimanali e mantenendo lo stesso stipendio.
Ogni amministrazione potrà poi scegliere in modo flessibile come organizzare il lavoro, favorendo comunque una migliore gestione del tempo, con vantaggi potenziali per l’equilibrio tra vita privata e lavorativa e per la produttività generale.
Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, ha spiegato sul suo blog che la settimana corta potrebbe portare a benefici sia per i lavoratori che per l’efficienza operativa della PA. Tuttavia, Naddeo ha sottolineato l’importanza di una pianificazione attenta per evitare che l’implementazione della misura crei disagi nei servizi pubblici, che potrebbero subire ritardi o interruzioni. La proposta è quindi accolta con un certo ottimismo, ma con la necessità di valutare attentamente gli effetti operativi.
COME FUNZIONA LA SETTIMANA CORTA NEL PUBBLICO IMPIEGO
La settimana corta per il pubblico impiego prevede che i dipendenti pubblici distribuiscano il proprio orario settimanale di lavoro (36 ore in totale) su quattro giorni a settimana anziché su cinque, mantenendo quindi lo stesso stipendio.
Nel dettaglio, il nuovo sistema al vaglio del Governo Meloni funzionerebbe così:
- le 36 ore settimanali di lavoro verrebbero svolte su quattro giorni, il che comporterebbe giornate lavorative più lunghe rispetto alla settimana tradizionale di cinque giorni. Ad esempio, i dipendenti potrebbero lavorare circa 9 ore al giorno per quattro giorni, con un giorno libero in più a settimana;
- ogni ente pubblico potrebbe decidere se adottare o meno questa modalità, in base alle proprie esigenze e all’organizzazione dei servizi, perché la settimana corta verrebbe introdotta in via sperimentale e a discrezione delle singole amministrazioni;
- le amministrazioni dovrebbero adottare modelli flessibili, magari con orari di apertura prolungati o un’organizzazione a turni per garantire la continuità delle attività, per evitare disagi o interruzioni dei servizi, in particolare per i servizi pubblici che richiedono una presenza costante. Tutto questo sarebbe disciplinato dal nuovo contratto Funzioni Centrali in fase di rinnovo;
- i dipendenti manterrebbero lo stesso stipendio, dato che le ore lavorative settimanali restano invariate. In questo modo, la settimana corta non comporterebbe una riduzione della retribuzione, ma solo una diversa distribuzione dell’orario.
CHI HA INTRODOTTO LA SETTIMANA CORTA IN ITALIA
Mentre si discute se introdurre o meno la settimana corta nella Pubblica Amministrazione, questa formula di lavoro sta guadagnando consensi anche nel settore privato.
L’idea di ridurre i giorni lavorativi senza ridurre lo stipendio sta ricevendo sempre più approvazione e interesse, non solo nel pubblico impiego, ma anche tra i lavoratori e le imprese del privato, sostenuta anche dalla proposta sulla settimana corta in Italia presentata dai partiti di opposizione, come il Partito Democratico (PD), Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) e Movimento 5 Stelle (M5S) e al momento in discussione alla Camera.
Qualora anche questa proposta venisse approvata, potrebbe rappresentare un cambiamento significativo per l’Italia e coinvolgere anche il pubblico impiego, se la sperimentazione dovesse essere confermata dal rinnovo del contratto delle Funzioni centrali per il periodo 2022-2024.
DOVE SI LAVORA SOLO 4 GIORNI?
In diversi paesi del mondo, la settimana lavorativa di quattro giorni è già una realtà, almeno in fase sperimentale o in settori specifici. Per esempio in Islanda, a partire dal 2015, il paese ha condotto esperimenti pilota riducendo l’orario settimanale per circa 2.500 dipendenti pubblici, e tra il 2020 e il 2022 quasi la metà dei lavoratori ha adottato ufficialmente la settimana corta. Questo ha avuto un impatto positivo sul PIL, che nel 2023 è cresciuto del 5%.
Gli Emirati Arabi sono stati invece il primo paese a introdurre ufficialmente la settimana lavorativa più corta per i dipendenti pubblici. Dal 2022, il settore pubblico lavora solo quattro giorni e mezzo, dal lunedì al venerdì a mezzogiorno, adottando il fine settimana occidentale per allinearsi con i mercati globali.
Sempre nel 2022, il Regno Unito ha avviato uno dei più grandi esperimenti di settimana lavorativa di quattro giorni al mondo, coinvolgendo circa 70 aziende e oltre 3.000 dipendenti. La sperimentazione, durata sei mesi, ha mostrato risultati positivi, così molte aziende, che hanno notato miglioramenti nella produttività e nel benessere dei dipendenti, hanno deciso di adottare la settimana corta in modo permanente.
Nello stesso anno, ovvero il 2022, il Belgio ha introdotto una legge che consente ai lavoratori di concentrare le proprie ore settimanali in quattro giorni anziché in cinque. Pur mantenendo le 38 ore settimanali, i dipendenti hanno la possibilità di richiedere una settimana corta con lo stesso stipendio, grazie a una flessibilità garantita per legge.
Recentemente anche alcune aziende negli Stati Uniti, soprattutto nel settore tecnologico, hanno iniziato ad adottare la settimana lavorativa di quattro giorni, riscontrando vantaggi sia in termini di produttività che di benessere dei lavoratori. Tuttavia, non esiste ancora una legislazione federale a supporto di questa pratica.
QUANTE ORE SI FANNO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Nella Pubblica Amministrazione italiana, l’orario di lavoro settimanale standard è di 36 ore. Questo orario è distribuito generalmente su cinque giorni lavorativi (dal lunedì al venerdì), con una media di circa 7 ore/8 ore al giorno.
La possibilità di introdurre una settimana lavorativa di quattro giorni non andrebbe a modificare il montante di ora (mantenendo le 36 ore complessive). Quindi, in questo caso, qualora la proposta dovesse essere inserita nel rinnovo del contratto delle Funzioni centrali, i dipendenti potrebbero lavorare circa 9 ore al giorno su quattro giorni, ottenendo un giorno libero in più.
QUANDO PARTE LA SETTIMANA CORTA PER I DIPENDENTI PUBBLICI
La settimana corta per i dipendenti pubblici italiani potrebbe partire in via sperimentale già nel 2024, ma non c’è ancora una data ufficiale. Attualmente, è solo un’ipotesi nella bozza del nuovo contratto delle Funzioni centrali 2022-2024. Per diventare realtà, deve essere approvata nella versione finale del contratto, che viene negoziato tra l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e i sindacati.
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ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Per approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere il nostro articolo che vi spiega cosa prevede e come funziona il rinnovo del contratto delle Funzioni centrali.
A vostra disposizione mettiamo anche la guida alla proposta sulla settimana corta in Italia.
Vi consigliamo la lettura del nostro articolo sull’aumento stipendi dipendenti statali fino a 190 euro e quello sugli aumenti degli stipendi pubblici per categoria, in arrivo entro il 2024.
Da leggere anche la guida sulla Riforma della Pubblica Amministrazione 2025 2027 e l’articolo che espone la proposta di smart working per i dipendenti pubblici anziani dal 2025.
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www.ticonsiglio.com è stato pubblicato il 2024-11-05 09:55:02 da Federica Petrucci
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