FOLLONICA. Sexy shop, money transfert ma anche sale scommesse, compro oro o macellerie e botteghe etniche. Stop all’apertura di questo tipo di attività nella zona centrale della città del golfo.
Decoro e regolamenti specifici, quindi, sembrano andare di pari passo. O almeno è questa l’opinione condivisa dalla giunta Buoncristiani che ha portato alla votazione della delibera con la quale si traccia la prima fase di quello che sarà il nuovo regolamento di polizia urbana.
Con questo primo atto si è deciso intanto di istituire un regime di salvaguardia (congelando la situazione esistente) relativo a specifiche tipologie di attività nella zona centrale della città come via Roma, via Martiri della Niccioleta, via Amorotti e il tratto di via Colombo compreso tra via Roma e via Parri. In queste vie, insomma, non potranno più essere aperte attività quali le sale giochi e i centri scommesse, internet point, money transfer, money change, compro oro, macellerie e pollerie, commercio di vicinato di frutta e verdura, laboratori di friggitoria con annesso punto vendita, laboratori artigianali di produzione e vendita di prodotti alimentari etnici, attività che vendono materiale erotico o pornografico, lavanderie self service, commercio di vicinato tramite fondi con distributori self service, sia alimentari che non alimentari.
L’intenzione, come specifica meglio il sindaco, è quella della «salvaguardia del decoro e della sicurezza del centro – dice – che mantiene la situazione esistente per quanto riguarda alcune attività in questa fase transitoria. L’obiettivo è evitare che nelle vie principali si creino situazioni di incuria, scarso decoro o scarsa sicurezza.»
Ma non proprio tutti sono soddisfatti della situazione. «Non credo che possa bastare una goccia del mare», racconta un commerciante presente in via Roma da anni con la sua attività. «In poco tempo quello che era il “salotto buono” della nostra cittadina, è diventato un luogo esclusivamente destinato a mangiare e bere, infestato dai tavoli all’aperto con e senza gazebo, musica a palla ognuno la sua, fioriere inesistenti, vasi tutti diversi, bicchieri di plastica in terra, carte della pizza, uno schifo. Qui non si viene più per passeggiare, vedere le vetrine e fare acquisti, ci si viene solo per mangiare o bere e quindi finirà che chiuderemo tutti perché così non si sopravvive».
Non mancano accenni alle biciclette che attraversano il corso e ai troppi fast food tipo kebab. «Follonica non ha più un negozio che abbia articoli di pregio; le grandi marche se ne sono andate, tranne pochissime eccezioni – dice ancora il negoziante di via Roma – Ma anche su questo nessuno si fa delle domande, come nessuno pensa davvero a rialzare la qualità della nostra città. Organizzano lo sbaracco e sono tutti contenti, ma ci rendiamo conto di cosa ci stiamo accontentando? Quando si aprirà un confronto vero e produttivo che ascolti tutti invece che i soliti personaggi che non hanno niente di nuovo da proporre?».
Nel frattempo la Pasqua, con il lungo intervallo di ponti che ci porteranno ai primi di maggio, si sta avvicinando e non sembra che l’atmosfera che si respira in città sia troppo serena per cominciare subito dopo una nuova stagione turistica.
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