La Madonnina della discordia. Nelle calde ed afose serate dei Casali, chissà che tipo di mosca deve essere saltata al naso di un qualche rappresentante politico di zona, tenuto fuori dalle attività di ringraziamento e dall’organizzazione, dell’altarino ligneo costruito per riparare la Madonnina dei Casali. Certo è, si mormora, che qualcuno si opposto alla sua permanenza lungo le rive del fosso, per evitare che ignari potessero farsi del male, memori dell’esondazione del’11 Giugno.
Ma percorrendo il fosso che in parte esondò in zona Casali, si ha la sensazione che non ci siano solo bar, ma anche molte case, bellissime case, con tanto di giardini, impianti sportivi e tante, tante abitazioni che nei decenni sono state edificate in una zona a forte rischio idrogeologico. I fatti dell’11 giugno 2023, hanno spiegato da soli cosa poteva accadere. E la paura, che ha fatto “90”, deve aver sollevato non pochi dubbi su quelle libertà concesse, attorno al fosso. Però finora nessuno si era accanito contro una tettoia, per di più di legno, a copertura di una statuina della Madonna. Ovunque, ne sorgono, in Italia.
Intorno, alcuni cittadini, hanno pure messo un po’ di alberelli, e qualche “sedicciola”. Un azzardo? Potrebbe pensare qualcuno. Ma come? Ci sono palazzine e nessuno se ne lamenta? La questione, prima di essere di natura edilizia, sembra scaturita da invidie politiche. Risultato è che, a Casali improvvisamente ci si accorge di un “abuso edilizio”. L’abuso in questione è la copertura della statuina della Madonnina che avrebbe protetto proprio gli abitanti del borghetto che cerca di darsi un po’ d’ordine nel caos urbano.
Così per la prossima settimana sembra sia già pronto il provvedimento per lo smantellamento della copertura lignea. Salvo il salvifico intervento di una decisione riparatoria che accontenti tutti e permetta ai devoti della Madonnina dei Casali, di continuare a dire il rosario o riunirsi al suono della campanella, in un quartiere che non ha chiese, né parrocchie, non ha servizi comunali, fuorché il transito del bus navetta, ha scuole, queste sì, ma non ha biblioteche, né parchi. Così ci si interroga se davvero il valore dell’abuso sia più grande del tentativo di “disaggregare uno spazio collettivo”, e un manipolo di credenti, che “a proprio rischio e pericolo”, potrebbero sfidare la prossima esondazione, o la prossima tracimazione. Sempre che tutto il resto, regga.
L’articolo Sezze, La Madonnina resta senza riparo
www.latinaoggi.eu è stato pubblicato il 2023-09-03 22:00:02 da
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