Sfratto Officina Pasolini, Silvestri ribatte a Tajani: “Caro ministro siamo seri, qui non si è risolto un bel niente”

Sfratto Officina Pasolini, Silvestri ribatte a Tajani: “Caro ministro siamo seri, qui non si è risolto un bel niente”


Gentile Ministro,

siamo seri e soprattutto sinceri. Su questo giornale due giorni fa Lei ha dichiarato: “Officina Pasolini resta qui”. Affermazione leggermente ambigua rispetto alle questioni che Le abbiamo posto, e che tra l’altro elude i problemi principali da noi sollevati: le sorti dello studentato ex-Civis e del Teatro Eduardo De Filippo.

Quindi, Ministro, sono qui a scriverLe di nuovo perché non è vero che tutti i problemi sono stati da lei risolti. Oltretutto, proprio mentre le scrivo, a Officina Pasolini sono arrivati i tecnici mandati da Voi a effettuare i rilievi, presumiamo per i lavori che a breve partiranno. La questione quindi è quantomai urgente. E – come dicevamo – tutt’altro che risolta.

Non è risolto un bel niente finché Lei confermerà l’intenzione di trasformare lo studentato in sede per la cooperazione internazionale, non è risolto proprio nulla finché non rinuncerà alla pretesa di trasformare il Teatro Eduardo De Filippo in sala conferenze. Oppure dovremmo credere al fatto che volete “solo” trasferirlo? Ministro, scusi, ma come si fa precisamente a trasferire un teatro? Quello in cui De Filippo insegnava è esattamente quello che diventerà sala conferenze. Cosa trasferireste quindi precisamente? Il nome? Un’idea? Un ricordo? Ce lo spieghi gentilmente, Ministro. Oppure ci dica chiaramente che il teatro che oggi ospita spettacoli e concerti gratuiti per tutti (perché la cultura non è solo per ricchi) non esisterà più come lo conosciamo oggi. Non ha senso dire che si distrugge il Colosseo per ricostruirlo da un’altra parte… non è e non sarà mai la stessa cosa.

Che “Officina Pasolini non morirà” (La ringraziamo per averlo ribadito), si sapeva già. Infatti sappiamo che dopo i vostri lavori e lo scippo – al diritto allo studio – dei posti letto, il laboratorio verrà trasferito in altra sede; tuttavia non abbiamo ancora contezza sull’adeguatezza dei nuovi spazi che attenderanno i corsi gratuiti di Alta Formazione.

Ma non è questo comunque il punto. Noi artisti non ci siamo mobilitati per un bisogno personale ed egoistico. Non è vero quindi, Ministro, che non abbiamo più nulla da dirci. Le questioni sono ancora tutte sul tavolo e noi Le rinnoviamo la nostra disponibilità a un incontro pubblico – anche con gli studenti – proprio all’ex Civis, quello che non hanno fatto i suoi predecessori di colore politico diverso e che siamo certi Lei, per fare la differenza, farà.

Ribadiamo quindi per cosa ci stiamo mobilitando.

Mi preme scriverLe questa lettera a nome delle migliaia di firmatari – costantemente in crescita – della petizione lanciata per rifocalizzare l’attenzione sui reali temi della nostra preoccupazione che sono sfuggiti alle Sue repliche

di questi giorni, citando alcune ricostruzioni parziali che possono aver generato confusione in chi legge.

Officina Pasolini verrà trasferita, abbiamo detto; come può immaginare non condividiamo questa scelta ma prendiamo atto di una decisione presa, da tempo, sopra le nostre teste.

È però per altre e ben specifiche ragioni che artisti come me, Renzo Arbore, Paola Cortellesi, Fiorella Mannoia, Fabrizio Gifuni, Rocco Papaleo, Pif, Paolo Virzì e tanti altri stanno firmando la petizione lanciata dai ragazzi e dalle ragazze di Generazione e di altre associazioni studentesche su Change.org.

La preoccupazione delle studentesse e degli studenti, che ci siamo sentiti di appoggiare, è per i 350 posti letto dello storico studentato, e per le sorti del Teatro Eduardo de Filippo.

Che fine faranno centinaia di posti letto che dovrebbero essere riqualificati e messi a norma?

Perché costruire uffici invece che dare linfa alla possibilità di formazione delle nuove generazioni?

Perché non riconsiderare la possibilità di una riqualificazione? Non sarebbero 80 posti letto, Ministro; e comunque sa che le dico? Se anche fossero 80, Lei preferirebbe comunicare alla cittadinanza che ha dato vita a 80 stanze per studenti bisognosi o a 80 uffici per burocrati? Sente come suona male, Ministro?

Ministro Tajani, con semplici parole: Le basterebbe attraversare la strada per visitare questo luogo e rendersi conto meglio.

Venga a trovarci e a fare un punto con noi proprio qui, sul “luogo del delitto” che rischia di essere consumato.

Visitando la struttura, forse si accorgerebbe che il lavoro da fare per riqualificare lo storico studentato – magari con i fondi del PNRR – sarebbe possibile probabilmente in poco tempo, restituendo in questo modo le stanze agli studenti e alle studentesse fuorisede.

Siamo certi che anche il Presidente della Regione Rocca e il Ministro dello Sport Abodi possano rendersi disponibili a riconsiderare la cosa, e disegnare una nuova soluzione.

Ministro, deve solo fare la scelta giusta. È il compito della politica, dello Stato. La storia siamo noi, nessuno si senta escluso.

Daniele Silvestri

e Comitato di difesa dell’ex-Civis,

del Teatro Eduardo De Filippo e di Officina Pasolini

L’articolo Sfratto Officina Pasolini, Silvestri ribatte a Tajani: “Caro ministro siamo seri, qui non si è risolto un bel niente”
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-12-14 09:31:18 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)


0 Comments