SAN FELICE DEL MOLISE. Ieri sera a San Felice del Molise, in occasione dell’incontro pubblico sull’impatto degli impianti eolici, è stata presentata la petizione per la salvaguardia del territorio per chiedere alla Regione Molise la moratoria per il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione di nuovi progetti eolici e fotovoltaici. Oltre alla sospensione delle autorizzazioni, la petizione chiede la revisione e conseguente adozione del nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale; l’adozione del Piano Paesaggistico Regionale e l’opportuno coinvolgimento degli enti locali per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.
“Tutti siamo a favore delle fonti rinnovabili di energia, ma non possiamo ignorare come e dove vengono realizzati gli impianti” ha esordito Nicoletta Radatta del Comitato per la salvaguardia del territorio. “In nome della corsa alle rinnovabili disordinata e frettolosa stiamo svendendo il nostro territorio ai nuovi barbari pronti al saccheggio dei nostri tesori – paesaggio e terreni agricoli – con il beneplacito di Governo e Regione che hanno affidato la transizione energetica a multinazionali e s.r.l. ”.
“Perché bisogna costruire nuovi impianti se il saldo della nostra regione è già positivo? chiede Oscar Vetta, mostrando la foto di una torre eolica taglia XXL otto volte più alta del campanile della chiesa di Acquaviva Collecroce, uno dei paesi interessato dalla costruzione di due impianti, per un totale di venti torri che andranno a occupare anche il territorio di San Felice del Molise, Tavenna, Castelmauro e Palata.
L’agronomo Emanuele Vetta ha richiamato l’attenzione sulla contraddizione tra i cospicui finanziamenti destinati allo sviluppo turistico Tratturi -oltre 129 milioni per ripristinare e migliorare i percorsi tratturali- e la costruzione di un impianto eolico che interferisce con il Tratturo Ateleta-Biferno, impedendo di fatto il recupero per lo sviluppo ricettivo.
L’avvocato Riccardo Vaccaro, invece, ha passato in rassegna luci e ombre del decreto Aree idonee, che – con l’obiettivo di semplificare l’iter autorizzativo degli impianti- arriva addirittura a prevedere un parere obbligatorio ma non vincolante da parte delle Soprintendenze, per cui sarà più difficile far valere le norme sulla tutela del patrimonio e del paesaggio.
In conclusione, il “Sì alle energie rinnovabili” non può trasformarsi in un via libera alla devastazione del territorio, per questo diciamo no alla servitù energetica che ci obbliga a produrre sempre più energia senza limiti né criteri e sì alla pianificazione delle risorse e del territorio. La Regione Molise deve adottare una programmazione energetica che tenga conto del numero di impianti già presenti sul territorio e della produzione di energia già raggiunta e dare assoluta priorità alla salvaguardia dell’ambiente e al sostegno della produzione agroalimentare locale, nell’interesse del territorio e di chi ci vive.
PETIZIONE PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO
Al Presidente della Regione Molise
All’Assesore alle Politiche energetiche
All’Assessore alle Politiche agricole e agroalimentari, sviluppo rurale
Al Consiglio Regionale
Le persone che sottoscrivono questa petizione,
Premesso
– che, secondo i dati di Terna, il Molise produce attualmente 760 MW di energia da fonti rinnovabili a fronte di un obiettivo di 175 MW previsto per il 2024 dalla ripartizione regionale pubblicata nel Decreto 21 giugno 2024 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica;
– che, ad oggi secondo i dati di Terna, in Molise le richieste di connessione alla rete ammontano a 3.03 GW da fonte solare e 4.32 GW da fonte eolica a terra, a fronte di un obiettivo di 1.003 MW fissato per il 2030 dalla ripartizione regionale pubblicata nel Decreto 21 giugno 2024 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica;
– che il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e per il Clima 2023-2030 descrive l’approccio per la diffusione del fotovoltaico “ispirato alla riduzione del consumo di territorio, per indirizzare la diffusione della significativa capacità incrementale di fotovoltaico prevista per il 2030, promuovendone l’installazione innanzitutto su edificato, tettoie, parcheggi, aree di servizio, ecc.”;
– che gli impianti eolici e fotovoltaici rischiano di danneggiare in modo irreversibile il nostro territorio con un impatto assai negativo su valori di grande rilevanza ecosistemica, a cominciare dal paesaggio e dall’agricoltura;
– che la pianificazione energetica deve dare assoluta priorità alla salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, nell’interesse dei territori, dei suoi abitanti e delle future generazioni;
Chiedono
● l’adozione di una sospensione di 18 mesi per il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra, inclusi agrovoltaici e ovivoltaici, nonché di impianti eolici, considerato il numero di impianti già presenti sul territorio e la produzione raggiunta;
● la revisione e conseguente adozione del nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale, coerente con la tutela e la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente anche in rapporto all’articolo 9 della Costituzione;
● l’adozione del Piano Paesaggistico Regionale quale strumento di pianificazione imprescindibile per la salvaguardia dell’intero territorio regionale e la gestione delle risorse nella loro globalità;
● l’opportuno coinvolgimento degli enti locali per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, così come previsto dal Decreto 21 giugno 2024 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Leggi tutto l’articolo «Sì alle rinnovabili, no alla servitù energetica», partita la raccolta firme
www.termolionline.it è stato pubblicato il 2024-08-09 16:58:20 da
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