Sicilia, ok all’unanimità alla legge contro il crack

Sicilia, ok all’unanimità alla legge contro il crack



PALERMO – L’Assemblea regionale siciliana ha approvato all’unanimità il la legge contro la diffusione del crack e delle dipendenze. La Sicilia è la prima regione in Italia ad approvare una legge che punta in maniera specifica all’adozione di misure ed iniziative contro la tossicodipendenza ed in particolare contro la diffusione del crack, droga “a basso costo” sempre più diffusa tra i giovani specialmente nei quartieri popolari di diverse città siciliane.

La mobilitazione contro il crack

Nei mesi scorsi, visto il crescente consumo di crack sul territorio regionale, si erano mobilitate associazioni e volontari, ed anche l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice aveva pubblicamente sostenuto la necessità di intervenire contro la diffusione del crack.

La legge prevede diverse misure sia a livello informativo che socio-sanitario: attività educativa e di sensibilizzazione nei luoghi di aggregazione giovanile, attività sanitaria di primo intervento sul territorio anche tramite unità mobili, previsione di interventi sia sul piano medico che su quello psicologico, rafforzamento delle strutture di servizio con ambulatori con appositi sportelli, sostegno alle comunità terapeutiche, promozione di specifiche attività nelle scuole.

La copertura finanziaria della legge contro il crack

Il dettaglio sulla copertura finanziaria della legge lo dà l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino: “Le risorse stanziate per la legge anti-crack nel triennio sono pari a 23 milioni di euro”, afferma. Già nel 2024, con un’applicazione immediata della norma, si prevede la spesa di 1,7 milioni per le attività di prevenzione nelle scuole. Si tratta di una spesa strutturale con risorse già stanziate in tutto il triennio, per un totale di 5,1 milioni di euro.

Per il servizio di unità mobili per interventi di screening, sostegno e assistenza sul territorio, con particolare attenzione ai contesti abituali di consumo, sono stati stanziati 2 milioni nel 2025 e 2 milioni e mezzo nel 2026 e per tutti gli anni a seguire. Per la realizzazione dei centri di prima accoglienza nelle Asp sono stati stanziati 5,4 milioni di euro sia nel 2025 che nel 2026, per un totale di 10,8 milioni di euro.

Infine, nel biennio 2025-2026 sono stati stanziati a valere sul Fondo sociale europeo 1,5 milioni di euro all’anno, per una somma complessiva di 3 milioni, per le attività di inclusione lavorativa dei soggetti interessati dalle attività. “La forte sensibilità, condivisa con il presidente Schifani per questo tema – afferma Dagnino – ha portato l’assessorato dell’Economia e la Ragioneria generale, con la collaborazione degli uffici degli assessorati della Salute e della Famiglia, a realizzare ogni sforzo per dotare il disegno di legge delle coperture necessarie per la sua completa ed efficace attuazione”.

Schifani: “Passo decisivo a protezione dei giovani”

Soddisfatto Schifani: ” “Esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione, all’unanimità, da parte dell’Assemblea regionale siciliana del disegno di legge anti-crack. Si tratta di un passo decisivo per la protezione delle nuove generazioni e per combattere il fenomeno distruttivo delle sostanze stupefacenti”.

Il presidente della Regione Siciliana poi aggiunge: “Con questo provvedimento, la Regione si impegna non solo nella prevenzione, ma anche nel garantire percorsi di cura e di reinserimento sociale per chi cade vittima delle droghe. Il finanziamento di oltre 23 milioni di euro nel triennio che il mio governo ha garantito rappresenta una dimostrazione concreta di responsabilità e impegno da parte delle istituzioni, che si aggiunge alle altre risorse stanziate all’inizio dell’anno per la creazione a Palermo del primo centro di pronta accoglienza”.

“Ringraziamo – prosegue Schifani – tutti coloro, dalle forze politiche del Parlamento al mondo cattolico e dell’associazionismo sino alle università, che hanno lavorato per arrivare a questo importante traguardo che mette al centro, in un sinergico lavoro di squadra, la salute e il benessere dei nostri giovani. Questa legge rappresenta una speranza per le famiglie e le comunità impegnate nella lotta contro le dipendenze. Siamo convinti che, grazie a questo provvedimento, la nostra Regione sarà in prima linea nel contrastare l’uso e il traffico di stupefacenti, costruendo un futuro più sicuro e sereno per le nuove generazioni”.

Coro unanime di soddisfazione

Soddisfazione unanime da parte di maggioranza e opposizione all’Ars dopo l’approvazione all’unanimità della legge contro il crack. “Il gruppo parlamentare del Pd è stato il primo, con una mozione del 12 gennaio 2013 ed un disegno di legge presentato pochi giorni dopo, a richiedere un intervento specifico per il contrasto al crack ed alle dipendenze”, afferma il presidente dei deputati dem di Sala d’Ercole Michele Catanzaro ricordando la mozione che vide come primo firmatario il parlamentare ragusano Nello Dipasquale.

Il documento messo a punto da Dipasquale impegnava il governo “ad avviare, con gli estremi di urgenza, in raccordo con i Comuni e le Asp, una capillare informazione sugli effetti devastanti e, spesso, irreversibili, sia a livello fisico che cerebrale”, provocati dalla assunzione di crack.

Soddisfatto il primo firmatario della legge, il deputato ScN Ismaele La Vardera, presidente dell’Intergruppo parlamentare contro le droghe: “Abbiamo dovuto attendere un giorno in più, ma finalmente il lavoro dell’Intergruppo, dell’Università e delle associazioni è diventato realtà – evidenzia -. Sono stati mesi complessi, che hanno portato a galla anche delle criticità all’interno del sistema regionale. Ma la cosa fondamentale oggi è quella che finalmente la politica, ha deciso di partire dal basso e combattere a testa bassa una piaga come quella del crack. Non posso che essere felice”

La vicecapogruppo del Movimento cinque stelle, Roberta Schillaci, parla di “aiuto importantissimo” per le famiglie: “Non c’è tempo da perdere – aggiunge Schillaci -, tantissimi ragazzi rischiano di divenire degli zombie a causa di questa terribile droga facilmente reperibile, perché a buon mercato. Bisogna fare partire subito i centri di accoglienza e le comunità terapeutiche previste dalla legge”.

Tra i primi ad esprimersi nella maggioranza il capogruppo di Forza Italia Stefano Pellegrino: “Con questa norma che nasce da una proposta di legge ed una forte iniziativa politica del presidente della Regione – afferma -, creiamo nuovi strumenti e stanziamo nuove risorse per combattere e prevenire l’uso del crack e di tutte le droghe, divenute sempre più un elemento di emergenza sociale ed umana”. Il gruppo parlamentare della Lega parla invece di “una risposta concreta nella lotta contro le droghe e le dipendenze”, grazie alla quale “si potrà agire capillarmente nei quartieri per togliere alla morte ragazze e ragazzi finiti nella morsa della dipendenza”.

Esulta anche Fratelli d’Italia con il capogruppo Giorgio Assenza: “Approvando questa legge la nostra Regione fa da apripista per il resto d’Italia – afferma -. Noi di FdI l’abbiamo sostenuta fin dall’inizio, potendo contare anche sull’importante contributo garantito dai nostri due validi rappresentanti in Commissione Sanità. Il testo originario è stato nel corso dell’iter migliorato e fa piacere constatare che tutto il percorso fino all’approvazione finale sia stato condiviso all’unanimità dal Parlamento siciliano. Da parte sua il governo Schifani ha reperito una cospicua dotazione finanziaria”.

In casa Dc il deputato Salvo Giufrrida ricorda che “con il ddl viene colmata una lacuna presente nell’ordinamento regionale con riferimento ai servizi di prevenzione, cura e riduzione del danno provocato dalle dipendenze”.


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livesicilia.it è stato pubblicato il 2024-09-25 20:05:47 da Redazione


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