Spose bambine, prigioniere di un matrimonio

Spose bambine, prigioniere di un matrimonio


di Stefano Di Cecio

PISTOIA – Il 20 novembre, dal 1989, non è un giorno qualsiasi, è l’anniversario della Giornata Internazionale dei Diritti di Infanzia e Adolescenza.

Oggi, nella Sala Sezione Soci di Coop, la Compagnia Teatrale “Attori & Convenuti” di Firenze, in collaborazione con l’Associazione culturale “Arte e Arti” e con il Comitato Provinciale Unicef di Pistoia ha presentato l’evento “Prigioniere di un matrimonio – Storie di spose bambine”, ovvero le storie di vittime di matrimoni precoci con uomini adulti.

I ragazzi delle  scuole secondarie superiori sono entrati nella sala completamente al buio per ascoltare le tragiche esperienze di donne costrette, quando erano bambine, a sposarsi con uomini maturi: storie di violenza, di abusi, di riduzione in schiavitù, di soggiogazione, di povertà, di privazione di qualsiasi tipo di diritto. Donne che, nel rievocare con tragica crudezza il proprio vissuto di “spose bambine”, trasformano la loro intima sofferenza in una coraggiosa denuncia. Tre sedie illuminate da faretti hanno accolto altrettante interpreti di quelle storie, Serena BorghigianiLaura Caponeri e Beatrice Tonelli.

Loro hanno dato voce a quelle storie, raccontandole in un clima doloroso che ha fatto piombare la sala in un silenzio assoluto, nessun rumore, nessuna disattenzione generata da telefonini o qualsivoglia altro strumento di cui gli adolescenti oggi sembra non possano fare a meno. Un’attenzione enorme alle parole, ai gesti, alla fisicità delle tre interpreti che hanno sicuramente lasciato un segno indelebile nei ragazzi.

Spose bambine, prigioniere di un matrimonio

C’è tantissima povertà nei paesi dove sono presenti queste pratiche, quelle che portano a negare i diritti umani di base. Alla fine dello spettacolo viene mostrata la Convenzione dove sono stati inseriti tutti i diritti che anche i ragazzi presenti hanno. Questa giornata Unicef la dedica completamente a far riflettere sui diritti e sulla negazione di questi, ma soprattutto prova anche dare voce a ai presenti coinvolgendoli in prima persona con questa esperienza con una discussione con gli studenti presenti alla fine dello spettacolo.

Gaetano Pacchi regista e autore del testo drammaturgico ci parla della compagnia delle opere finora realizzate e di quelle in cantiere.

La compagnia si chiama Attori & Convenuti di Firenze ed è stata costituita nel 2001. E’ caratterizzata dal fatto che raccoglie avvocati, magistrati e notai, professori universitari, laureati in legge. “Ci occupiamo solo di teatro civile, teatro di diritti e non facciamo teatro tradizionale, quindi affrontiamo il tema della legalità, il giorno della memoria, i diritti dell’infanzia, i diritti delle donne. Ci occupiamo di resistenza, abbiamo diversi spettacoli su questo argomento. Questo è il nostro campo di azione, diritti civili, diritti fondamentali”. 

Nel caso specifico di stamani, il testo è molto duro, è stato elaborato sulla base di testimonianze vere?

Sì, testimonianze vere che sono state raccolte dagli operatori delle organizzazioni umanitarie. È un testo che ho composto io al 99%  e l’idea nasce un po’ da me. Ho raccolto il materiale che si trova sul Web oppure pubblicato su siti di Unicef, di Terre Des Hommes  e dove ci sono queste testimonianze, a volte anche in forma indiretta, quindi le ho estrapolate e le ho rese in forma drammaturgica.

È la prima volta che mettete in scena questo spettacolo?

No, l’abbiamo già fatto al circolo ARCI Vie Nuove a Firenze alle Leopoldine sempre  a Firenze. Questa è la terza, la terza replica che facciamo

Sempre con ragazzi come pubblico?

No, questa è stata la prima esperienza con ragazzi, nelle altre c’era un pubblico eterogeneo, tendenzialmente di adulti.

Le reazioni?

Importanti, abbastanza forti. Abbiamo due spettacoli che fanno commuovere, questo e quello dei Triangoli Rosa di cui quest’anno la Regione Toscana ci farà fare diverse repliche.  Anche quello è uno spettacolo forte, si tratta delle torture a cui spesso sottoponevano gli omosessuali durante  il nazismo quando venivano deportati nei vari campi di concentramento. Gli ebrei finivano nelle camere a gas, gli omosessuali, prima di finirci, subivano torture inenarrabili. Questi sono i nostri spettacoli più forti. C’è sempre una profonda commozione, ogni tanto qualcuno del pubblico si alza e se ne va, non ce la fa a resistere.

Le attrici di questo spettacolo?

Sono tutte e tre colleghe, avvocato, il compositore delle musiche è l’avvocato Michele Salotti, di Lucca.

Siete un’associazione di volontariato?

Sì, è un’associazione regolarmente costituita. Da diverso tempo abbiamo cominciato a lavorare con le scuole. A maggio faremo uno spettacolo sulla Costituzione per spiegarla a bambini. Lo abbiamo già fatto un paio di anni fa a Fucecchio, anche lì che abbiamo concluso un percorso sul tema della costituzione. Abbiamo una pagina Facebook, compagnia Attori&convenuti.

Maria Laura Contini di UNICEF Pistoia rivolgendosi ai ragazzi presenti dice “Vi esprimo il mio forte e sentito ringraziamento per l’attenzione con cui voi avete seguito questa questo racconto, una narrazione potente perché ben espressa, che affonda le sue radici in una inesperienze di vita davvero tragiche. Vi invito a non mettere in un cassetto questa esperienza ma a portarla sempre con voi, a scuola e acasa ”.

Un ringraziamento infine al Presidente della Sezione Soci COOP Marco Leporatti per aver concesso l’uso della sala.

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www.reportpistoia.com è stato pubblicato il 2024-11-20 15:27:22 da Stefano Di Cecio


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