Tempo di pagelle. E qualcuno dovrà restare a Settembre.


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Tempo di pagelle.

Giugno, si sa, è il mese dei bilanci scolastici. Le interrogazioni sono alle spalle, ora gli studenti sudano sugli esami mentre i professori preparano i verdetti finali, e i genitori iniziano a usare la parola “ripetizioni” come se fosse un incantesimo. Le pagelle arrivano implacabili, ma con una certezza ormai acquisita: i voti non fanno la persona, e spesso i più brillanti della vita non sono stati affatto i primi della classe.

Ma se nel mondo della scuola un’insufficienza può anche rappresentare una tappa formativa, nel mondo della politica è tutta un’altra storia. Qui i giudizi non sono voti, sono responsabilità. E quando si amministra una città, le pagelle di fine anno non si leggono in segreto tra le mura di casa, ma si misurano nelle strade dissestate, nei servizi che non arrivano, nei silenzi che coprono le domande della cittadinanza. E allora sì, che diventa un dramma.

Perché quella che si chiude in Città, è stata un’annata amministrativa più vicina a una sospensione cautelativa. Un’azione di governo in perenne apnea, imbavagliata, non dall’opposizione ma dagli stessi attori della maggioranza. Ostaggi di sé stessi. Incapaci di decidere, di comunicare, di costruire una linea politica che abbia il coraggio di andare oltre il cabotaggio quotidiano.

Ma andiamo per ordine.

Tempo di pagelle

Il Sindaco, Domenico La Marca “Il predicatore in Vernacolo”

In ogni classe che si rispetti c’è sempre uno studente di buona volontà, quello che viene sempre descritto come “educato, corretto, ma non partecipa abbastanza”.  Una figura formale, educata e corretta, ma politicamente poco incisiva. Sebbene legittimamente eletto, appare più come un rappresentante simbolico che un vero leader. Evita il confronto e manca di visione, decisione e slancio. Il sospetto diffuso è che il vero potere sia altrove, mentre lui si limita ai ruoli di facciata. Un sospetto confermato in quel famoso venerdì Santo in cui fu abbandonato e tradito prima che il gallo cantasse tre volte. Finita la Via Crucis è obbligato a portare una croce non sua. Mi spiace davvero. Anche se stimato come persona “tanto onesta e gentile …” queste qualità non bastano per ricoprire efficacemente il ruolo di Sindaco.

E allora, eccolo il giudizio finale: non pervenuto. Non tanto per mancanza di presenza fisica, quanto per assenza politica. Con la speranza, forse, che il tempo passi in fretta, senza dover mai davvero mettere la firma sotto a una scelta vera, come quella riguardante l’ASE.

Ass. Francesco Schiavone “Il veterano”

Il rappresentante di classe e di Istituto. Prende decisioni, detta la linea come se fosse il vero Sindaco, con uno stile da veterano del palazzo. Ha dato un’impronta personale alla delega sui grandi eventi, accentrando la gestione e cercando visibilità politica.

Tuttavia, il bilancio del suo operato resta debole, considerando che dispone di una Delega tra le più importanti di una Città, quella delle Opere Pubbliche. E non credo voglia essere ricordato soltanto come l’Assessore delle rotatorie.

Molte restano le strade che richiedono interventi urgenti. I rifacimenti per compensazione delle Aziende come Enel e Open fiber non sono sufficienti.

Anche sul fronte turistico non emergono iniziative di rilievo, mentre la perdita del contributo ministeriale per il Carnevale ha lasciato l’amaro in bocca.

Qui niente cambierà fino a quando non verrà Istituita un Fondazione.  Il problema, forse, è l’eccessiva dispersione di deleghe, non coerenti tra loro. Troppo distratto. Restiamo comunque in attesa dei dati turistici per una  valutazione più completa.

Giudizio: positivo. Deve decidere cosa fare da grande, l’astronauta o il calciatore.

Ass. Giovanni MansuetoL’assessore delle sentenze e delle occasioni mancate”

Il classico scolaretto secchione, seduto al primo banco, sempre pronto ad alzare la mano per rispondere. Il suo operato, al momento, è il simbolo di una visione tecnocratica scollegata dai reali bisogni della città.  Con deleghe strategiche come urbanistica e contenzioso, ha condannato la Città ad un altro imponente debito di cui non si capiscono ancora le reali motivazioni.

Ci guadagnano solo Avvocati a lui amici. Chiude al dialogo, bolla come “irricevibile” proposte concrete che arrivano in Consiglio Comunale. Nessun passo avanti su PUG, edilizia popolare e barriere architettoniche.

Giudizio: inferiore al potenziale. Un approccio che tende a privilegiare la teoria rispetto alla concretezza, con risultati che, ad oggi, non sono all’altezza delle aspettative legate al ruolo ricoperto.

Ass. Cecilia Simone “Ha sbagliato indirizzo”

Timida, educata, seduta in fondo all’aula. Voce flebile, sguardo basso. Lo aveva detto ai genitori: “la matematica non fa per me”. E avevano insistito lo stesso. Così oggi la ritroviamo assessora al Bilancio, materia ostica come poche per chi avrebbe preferito lettere classiche. I numeri le sfuggono, si spostano da un foglio all’altro, altri spariscono del tutto. Provoca ancora tanta tenerezza e senso di imbarazzo ciò che accadde in Aula Consiliare in quella memorabile scena in “un giorno di ordinaria amnesia”.

Giudizio: dolcemente impreparata

Ass. Sara Delle Rose “Presente in organigramma, assente nella realtà”

Nessuno la sente, nessuno la vede. Fa solo ciò che le viene chiesto, giusto il minimo sindacale. È come quella compagna di classe che non prende mai parola, ma firma il compito in gruppo sperando di passare inosservata.

Silenziosa e sfuggente, gestisce uffici chiave ma lo fa da dietro le quinte, con l’energia di un impiegato al venerdì alle 18.

Servirebbe polso, competenza e un minimo di visione. Qui invece regna il pilota automatico, con timidezza di fondo e assenza di protagonismo.

Se fosse in classe, avrebbe preso 6 ma con l’asterisco.

Per quello che attiene al nuovo piano dei fabbisogni del personale, con pareri favorevoli della COSFEL, il percorso verso le effettive assunzioni è ancora lungo. Sarebbe quindi opportuno contenere l’euforia e moderare i toni trionfalistici dei comunicati stampa.

Giudizio. “non partecipa, non disturba, ma nemmeno convince”.

Ass. Matteo Gentile “Deleghe importanti, presenza ancora troppo discreta”

Uno studente che mostra la sua brillantezza nel momento della ricreazione, organizzando il ballo di fine anno.

Con responsabilità significative come commercio, pesca e innovazione, le sue azioni hanno avuto un ruolo poco incisive e concrete. Finora, la sua visibilità si è limitata perlopiù a iniziative di facciata e comunicazione, come lo “Sportello Fare Impresa”, che ha riscosso attenzione ma prodotto risultati modesti sul piano pratico.

Mentre si concentra, inspiegabilmente, su feste e sagre, le imprese locali Proseguono a segnalare carenze in termini di ascolto e supporto, mentre il commercio cittadino soffre una crisi profonda, visibile anche nel progressivo svuotamento del centro urbano.

Eppure ha dalla sua la giovane età e una solida formazione politica: qualità che potrebbero fare la differenza, se accompagnate da un impegno più strutturato e costante. Come un talento ancora inespresso, ha bisogno di più studio, concretezza e visione strategica.

Valutazione complessiva: in via di definizione. Serve meno presenza alla lavagna e più risultati nei compiti a casa. Le potenzialità ci sono, ma è il momento di trasformarle in azione reale. Altrimenti, resteranno solo sulla carta.

Ass. Maria Rita Valentino “Lenta a partire, ma già tra i primi della classe”

Studentessa timida che inizia il nuovo anno in sordina. Ha dovuto prima adattarsi ai nuovi compagni di squadra prima di mostrare davvero il suo valore. Dopo aver ottenuto solo da poco la responsabilità dell’ASE, oggi completa un pacchetto deleghe coerente e funzionale, capace di dare concretezza ai suoi interventi.

In tempi brevi ha promosso la sostituzione dei mastelli per la raccolta differenziata: circa 30.000 utenze coinvolte con un’organizzazione sorprendente, nonostante l’esiguo organico a sua disposizione (5 operatori).  Lancia l’installazione sperimentale di nuovi cestini in centro e avvia le isole ecologiche informatizzate, senza gravare sulle casse comunali

Giudizio: Positivo. Se continuerà a studiare con impegno e a non farsi distrarre, potrà diventare una risorsa ricercata dell’amministrazione.

Maria Teresa Valente “Concreta e determinata nel cambiamento”

Un anno di impegno silenzioso e risultati concreti

Ha tracciato, in silenzio e senza autoproclamazioni celebrative, un anno di lavoro concreto, innovativo e coerente. Il suo impegno si è mosso lungo direttrici chiare: un Welfare di prossimità più accessibile e umano, una Cultura intesa come bene comune e strumento di crescita sociale, la tutela attiva dei diritti delle persone più fragili. Dall’attivazione dell’InfoWelfare al progetto sull’autismo “Autenticamente Insieme”, dalla riapertura del LUC alla candidatura delle Stele Daunie a Patrimonio UNESCO, passando per l’inclusione scolastica, la riforma dei centri anziani e le iniziative sui diritti dell’infanzia, l’azione dell’assessora è apparsa concreta, vicina ai cittadini e orientata alla costruzione di comunità.

Giudizio: positivo. Una base solida da cui ripartire per obiettivi ancora più ambiziosi.
Restiamo in attesa di conoscere nel dettaglio il valore e quindi il punteggio del Cartellone Estivo da sommare alle altre voci “che potrà confermare o ribaltare il risultato”.

Gaetano Brigida

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www.statoquotidiano.it è stato pubblicato il 2025-06-30 12:09:06 da Redazione


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