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Il racconto dell’Annuncio e della nascita di Gesù, intervallato da musiche e canti natalizi

%Title% | Irpinia24La Compagnia del Teatro degli Eventi, diretta da Maurizio Merolla, metterà in scena anche in Irpinia lo spettacolo dal titolo Stella Maris, con testo teatrale scritto da Paola Apuzza e Maurizio Merolla, rispettivamente nelle date di sabato 28 dicembre 2024, alle ore 18.00, nella Parrocchia dei SS Martino Vescovo e Nicola di Bari di Monteforte Irpino (AV) e giovedì 2 gennaio 2025, alle ore 18.30, nel Duomo di Avellino. Il racconto dell’Annuncio e della nascita di Gesù, intervallato da musiche e canti natalizi,  è stato concepito come scene di un presepio, con la presenza, oltre che degli attori principali della sacra rappresentazione, di alcuni personaggi che, dal XVIII secolo, sono parte integrante del presepe napoletano, come Benino, le pastorelle ed Erode. Tutti i personaggi, conservando la sacralità della funzione, sono caratterizzati nella loro natura umana, con i sentimenti contrastanti che l’evento della incarnazione di Dio in una donna  racchiude in sé. La rappresentazione teatrale non acclara la visione stereotipata dell’evento sacro – consolidatasi nella tradizione iconografica e narrativa – secondo la quale Maria e Giuseppe, già con aura di santità, accolsero con fervore mistico e  sublime accettazione,  l’Annuncio dell’Arcangelo Gabriele. Gli autori hanno dato una connotazione realistica ai personaggi,  facendo emergere i sentimenti più veri di  uomini e donne che, per la prima volta, si confrontano con il divino, emozioni profonde e sconvolgenti che vanno dalla paura allo stupore, all’incredulità di menti  razionali, al dubbio. È soprattutto quest’ultimo, vissuto come esperienza interiore volta alla conoscenza,  il “dubito ergo sum” di S. Agostino,  scevro da scetticismo,  che descrive l’incontro di Maria e Giuseppe con il messaggero del Padre. E poi il dubbio si insinua in Anna, insieme alla rabbia ed allo sconforto al pensiero che Maria, tradendo la morale e la religione, sia rimasta incinta da uomo prima delle nozze.  Dubbio che poi, per una convinta e devota professione di fede, si trasforma per i protagonisti in un fiducioso affidamento al volere del Padre.

Fuori campo sentiremo la voce profonda e tonante dell’arcangelo Gabriele che annuncerà a Maria la volontà del Padre di farsi figlio nel suo ventre. Altro tema del racconto, suddiviso in quadri scenici, è il viaggio guidato dalla stella che viene dall’oriente. Benino e le pastorelle, connotati psicologicamente nella profonda umanità degli umili, degli ultimi che il Dio fatto uomo vuole vicini alla sua nascita, inseguono la stella cometa, l’astro che preannuncia l’evento divino della nascita del Bambino Gesù, la stella che potremmo identificare come la guida all’eterna ricerca dell’uomo di una ragione di speranza. Benino e le pastorelle parlano la lingua napoletana che, per la sua potenza verbale, la varietà lessicale ed espressiva e la sua musicalità, comunica in modo magistrale le sfumature e le emozioni vivide dei personaggi. Tutte le scene della rappresentazione saranno introdotte dall’Angelo narratore, una figura alata eterea e dorata, che ha il compito di riannodare i fili della storia della nascita di Gesù, guidando con voce soave gli spettatori,203, dall’Annunciazione di Maria all’Adorazione dei pastori.

E in un presepe napoletano vivente non poteva mancare Erode, simbolo del potere e del male, il lato oscuro dell’essere umano. Erode è la Storia che entra, con la sua violenza, nella poesia del Natale; è il potere di Roma che deve prevalere sul popolo inerme ammazzando bambini innocenti, è il sangue che macchia, come preludio della Passione, la nascita di Gesù. Il personaggio Erode racchiude in sé le mille sfumature dell’uomo e del re, la fredda razionalità e la lucida follia, la ragion di stato che travalica la morale, la paura di perdere il potere e la ricerca forsennata di una soluzione, qualunque soluzione, non importa se crudele e cruenta, per continuare a cingersi il capo della corona.  La corona da re, per derisione fatta di spine,  con la quale, poi, un giorno, i Romani incoroneranno il Cristo sulla croce. La colonna musicale dello spettacolo teatrale è su musiche originali del M° Giancarlo Sanduzzi, alla chitarra.

Corale: Angelo De Biase, Antonella Firinu, Luciano Matarazzo, Marta Pignataro, Osvaldo Ardita.  Consulenza musicale del M° Antonio Ercolino.

Gli attori della Compagnia Teatro Degli Eventi: Flavia Chiarolanza, Ilaria Stanzione, Livia Marotta Brusco (Angeli narratori), Luca Coppola (Arcangelo Gabriele), Monica Piantedosi (Vergine Maria), Elisa Carbone (Sant’Anna), Maurizio Merolla (San Giuseppe), Rita Aurigemma, Luciana Vitale (pastorelle), Fabrizio La Procida (Benino), Bruno Preziosi (Erode), Anna Napolitano (lavandaia Rosina), Pietro De Lise (mendicante).

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www.irpinia24.it è stato pubblicato il 2024-12-24 11:30:36 da Redazione


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