Erano poco più di un centinaio i manifestanti giunti a Trento da tutta Italia (chi dalla Calabria, dalla Campania, da Roma, ma anche da Bolzano, Pavia e dal Trentino), chiamati a raccolta dal leader animalista Enrico Rizzi, per manifestare la propria vicinanza agli orsi e puntare il dito contro il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.
La manifestazione era autorizzata, mentre il corteo era stato vietato, con tanto di denuncia di Rizzi nei confronti del vicario del questore di Trento, Andrea Vitalone. Poco prima dell’inizio dell’evento, a precisa domanda su come si sarebbero mossi, Rizzi è stato chiaro con TrentoToday: “Noi il corteo lo facciamo”. Ed effettivamente, così è stato.
Alternative all’uccisione degli orsi
Prima dell’inizio del corteo, c’è stata l’esposizione di alcuni cartelli tra i manifestanti riuniti in piazza Dante, tra cui un cartello che si chiedeva se non esistesse un’alternativa all’abbattimento degli orsi. Domanda rivolta ai manifestanti, che hanno risposto: “Le alternative ci sono, come i trasferimenti. Ci sono zone in Europa come la Germania (o la Romania, per il caso di JJ4, ndr) in cui gli orsi possono continuare a vivere con dignità e dove non c’è l’uomo” spiegano.
Parla il leader Enrico Rizzi
“Ribadiamo la nostra contrarietà alla politica scellerata di Fugatti, che agisce anche con prepotenza contro l’autorità giudiziaria, basta vedere quanto accaduto con KJ1 e il caso del Tar. Noi siamo qui per ribadire che tutta l’Italia è contraria alla sua politica. Gli orsi non sono di sua proprietà. Quando un politico come soluzione trova la morte ha fallito”: sono le parole rilasciate da Enrico Rizzi a TrentoToday.
Maurizio Fugatti è stato il bersaglio principale dei manifestanti, che ne hanno richiesto a gran voce le dimissioni e lo hanno apostrofato con cori da stadio. Nel mirino però anche il leader leghista Matteo Salvini che, come ha ricordato Rizzi durante il corteo, fece un post ai tempi della morte dell’orsa Daniza. Era l’11 settembre 2014 e il leader del Carroccio scrisse: “In Italia si può uccidere un orso, ma non si possono toccare spacciatori, rapinatori, clandestini e delinquenti vari. Vergogna, qualcuno deve pagare!”. Ciò che non va già alla piazza è il silenzio di Salvini per i nuovi casi di orsi uccisi sotto il governo di un altro nome importante della Lega come Fugatti.
Un appello è anche stato fatto al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin affinché il governo centrale di Roma possa fare qualcosa per fermare le politiche ritenute “anti orso”.
Tensione in piazza
Non sono mancati momenti di tensione durante il corteo che da piazza Dante si è concluso a piazza Fiera. Ci sono state persone, infatti, che non hanno gradito i cori contro Fugatti né gli slogan a favore degli orsi. Non sono mancati pure dei faccia a faccia – sempre tenuti sotto controllo dalle forze dell’ordine e dalla Digos – tra gli animalisti, in particolare Enrico Rizzi e l’attivista Paolo De Sanctis, giunto apposta da Catanzaro a Trento per la manifestazione, e alcuni passanti.
“Io non ho votato Fugatti, ma non ce l’ho con lui. In 39 anni non ho mai incontrato orsi quando sono andato nei boschi, però sono per il trasferimento negli orsi in eccesso – punto peraltro emerso essere in comune con gli stessi animalisti, ndr –, non per gli abbattimenti. Gli orsi sono rimasti stanziali nel Tentino occidentale. Credo che la cosa migliore da fare sia andare a prendere chi ha voluto reintrodurre gli orsi 25 anni fa e chiedere loro perché le cose non sono andate come dovevano, non a Fugatti, che è qui dal 2018” ha detto un uomo di Arco dopo il confronto acceso con Rizzi. La manifestazione si è quindi conclusa in piazza Fiera con gli ultimi interventi da parte del leader animalista.
www.trentotoday.it è stato pubblicato il 2024-08-21 16:58:00 da
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