Un cuore grande che si ferma: Ventimiglia saluta Sergio Lapini, leggenda locale del calcio

Un cuore grande che si ferma: Ventimiglia saluta Sergio Lapini, leggenda locale del calcio



Un cuore grande che si ferma: Ventimiglia saluta Sergio Lapini, leggenda locale del calcio

Si è spento martedì mattina, a 73 anni, Sergio Lapini, una figura che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di Ventimiglia e Sanremo. Un arresto cardiaco lo ha colto nella sua abitazione, portandolo via all’affetto della compagna Elisa, del figlio Andrea, della sorella Sandra, dei nipoti Gianluca e Nicolò, e di tutti i suoi cari.

Sergio era conosciuto da tutti non solo per la sua vita professionale, ma anche per il suo amore per il calcio. Aveva indossato con orgoglio le maglie della Ventimigliese e della Sanremese, due squadre che rappresentavano non solo una passione, ma un modo per vivere lo sport come strumento di amicizia e appartenenza. I campi da calcio erano il suo palcoscenico, e chi lo ha visto giocare ricorda ancora il suo spirito combattivo e la sua eleganza nel muoversi sul terreno di gioco.

Per tutta la sua carriera, Sergio ha lavorato come addetto alla pulizia dei treni alla stazione di Ventimiglia, un mestiere svolto con dedizione e umiltà. Ogni mattina, tra le rotaie e i vagoni, condivideva sorrisi e parole con i colleghi e con chiunque incrociasse il suo cammino, diventando una presenza familiare e rispettata. Non era solo un lavoratore instancabile, ma anche un uomo che sapeva coltivare gli affetti. La sua compagna Elisa, il figlio Andrea e i suoi nipoti erano il suo orgoglio, e a loro dedicava tutto l’amore e il tempo possibile.

Per sua volontà, Sergio non avrà una cerimonia pubblica. Il suo corpo sarà portato direttamente al crematorio per essere cremato, in linea con il suo desiderio di discrezione e semplicità. Ma, anche senza una cerimonia, il suo ricordo vivrà nei racconti, nei campi da calcio che lo hanno visto protagonista, e nei sorrisi di chi ha avuto la fortuna di frequentarlo. Chi lo ha conosciuto porterà sempre con sé il ricordo di Sergio: il calciatore dal cuore grande, il lavoratore instancabile, e soprattutto l’uomo che ha saputo farsi amare da tutti.




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