Una sconfitta non portare a valle persone vive

Una sconfitta non portare a valle persone vive



Una sconfitta non portare a valle persone vive

“Noi siamo qui per salvare le persone e quando succedono queste cose siamo i primi a rattristarci, per noi è una sconfitta non portare a valle le persone vive”. Lo ha detto a La Presse Daniele Perilli, presidente del Soccorso alpino e Speleologico d’Abruzzo che da Campo Imperatore, nell’Aquilano d’alta quota, ha garantito il coordinamento dei soccorsi dei due alpinisti riminesi, Cristian Gualdi e Luca Perazzini, trovati morti nel Vallone dell’Inferno dopo 5 giorni di ricerche.

I soccorritori: “Fatto tutto il possibile”

Alessandro Marucci, capostazione del Soccorso Alpino e speleologico dell’Aquila spiega le operazioni svolte in mattinata: “Le operazioni sono iniziate questa mattina presto, con il trasporto attraverso la funivia delle squadre di soccorso in quota dove è stato allestito un primo campo base. Le squadre si sono avvicinate all’area di ricerca e contemporaneamente abbiamo coordinato l’attività degli elicotteri”.

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Su quei terribili istanti aggiunge il maresciallo Mastropietro, che si trovava per il soccorso dentro al canalone: “Abbiamo fatto un avvicinamento lento per via del sopralluogo dell’elicottero, ci è stata data la notizia di questa sagoma a terra. Eravamo abbastanza vicini e in effetti abbiamo notato la sagoma, ci siamo portati sul primo disperso e da li abbiamo lasciato in pausa il resto del personale. Abbiamo cercato di identificare la persona che era a terra, in modo tale da avere un riferimento se l’altro si trovasse a monte o a valle. Poi abbiamo fatto entrare le altre squadre con i cinofili, ma il freddo o le condizioni del manto nevoso non hanno consentito di trovare nulla. Allora abbiamo provato a fare dei sondaggi e abbiamo ritrovato il secondo disperso, che era a ridosso dell’altro. Abbiamo provato a liberarlo, chiedendo il recupero attraverso l’elicottero”.

Il trasferimento a Teramo

I due corpi sono stati trasportati all’obitorio dell’ospedale “Mazzini” di Teramo a bordo dell’elicottero dei vigili del fuoco attorno alle 14. Ora si trovano a disposizione della magistratura che procederà con le verifiche del caso, per fare chiarezza su come è avvenuto l’incidente in montagna e cosa ha portato al decesso.

I due corpi, come riporta l’Ansa, si trovavano a circa 50 metri di distanza l’uno dall’altro. Sono stati ritrovati esattamente nello stesso luogo da cui domenica mattina, 22 dicembre, era stato lanciato l’allarme, a 2.700 metri di quota. La chiamata era arrivata proprio da uno dei due riminesi, dopo essere scivolati verso la Valle dell’Inferno e aver perso alcuni elementi di vestiario. Poi la vicenda è nota: la tempesta in corso, condizioni climatiche estreme, undici soccorritori che restano bloccati, senza poter dare una svolta alle ricerche.

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I parenti: “Grazie ai soccorritori”

Gli uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e della guardia di finanza hanno fatto tutto quanto era nelle loro possibilità. “Ringraziamo tutti i soccorritori per il lavoro svolto in questi giorni”, lo affermano alcuni dei familiari di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, dopo cinque giorni di ricerche. Un dolore composto quello dei parenti delle vittime che hanno avuto i primi contatti con gli uomini del soccorso alpino della guardia di finanza e con altri volontari.

La procura della Repubblica di Teramo ha disposto il trasferimento delle salme in obitorio per la ricognizione cadaverica.

Video, il recupero dei due alpinisti

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www.riminitoday.it è stato pubblicato il 2024-12-27 16:37:42 da


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