Venerdì prossimo dalle 9.30 presso il Salone da ballo di Palazzo Reale a Genova si terrà il convegno “100 anni di Albintimilium. L’eredità di Pietro Barocelli nell’archeologia intemelia, ligure, italiana”
La giornata di studi, organizzata dalla Direzione Regionale Musei della Liguria, vuole essere un omaggio all’archeologo, nato nel 1887 e morto nel 1981, in occasione del centenario dall’uscita della sua monografia “Albintimilium” primo scritto archeologico dotato di rigore scientifico dedicato alla storia della città romana sulle cui rovine sorse l’odierna Ventimiglia.
La pubblicazione, edita nel 1923 all’interno del volume XXIX dei Monumenti Antichi editi dalla R. Accademia Nazionale dei Lincei e ancora oggi considerata un caposaldo per lo studio di Albintimilium, è stata redatta in seguito agli scavi eseguiti da Barocelli tra il 1914 ed il 1918, in particolare nell’area della necropoli occidentale.
L’incontro sarà occasione per celebrare la figura di Barocelli e la sua intelligenza e modernità professionale che lo portò a spaziare dall’egittologia allo studio dell’archeologia romana senza dimenticare il grande contributo che diede nello studio sulle incisioni rupestri del Monte Bego (allora territorio italiano) iniziate dal collega inglese Clarence Bicknell.
Archeologo schivo, ma cordiale e caratterizzato da dedizione e attaccamento al lavoro, come curiosamente testimoniano i documenti conservati negli archivi dove emerge che dal 1911 al 1930 non usufruì di nessun giorno di ferie.
Durante la giornata è prevista la partecipazione di 30 relatori provenienti da Liguria, Piemonte, Veneto e Francia; verranno analizzate le varie fasi di studio dell’archeologo, ma anche nuovi dati scaturiti dalla mai interrotta attività di ricerca archeologica sul campo ed in archivi e depositi.
Commenta Alessandra Guerrini, direttore regionale Musei: “La Direzione Regionale Musei ha voluto fortemente questa giornata di studi, sia perché l’Area Archeologica di Nervia, a Ventimiglia, che custodisce parte dei resti della città romana di Albintimilium, è uno degli undici luoghi della cultura statali da noi gestito ed aperto al pubblico, sia perché è fondamentale che nei musei si faccia ricerca e si promuova il dibattito. Perché per valorizzare bisogna prima di tutto conoscere e apprendere. Colleghi di altri musei, delle Soprintendenze, dell’Università e di altri importanti istituti culturali partecipano con noi a una giornata di approfondimento che corrisponde all’apertura alle ricerche, agli scavi e agli studi che impronta la nostra attività in tutti i luoghi a noi affidati”.
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