Vuole mettere il bavaglio all’opposizione

Vuole mettere il bavaglio all’opposizione


Vuole mettere il bavaglio all’opposizione

3′ di lettura
17/03/2025
– “Le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio Comunale, Enzo Belloni, rappresentano un attacco senza precedenti al corretto svolgimento della vita istituzionale e ai diritti dell’opposizione. Non solo sono gravissime, ma soprattutto non corrispondono alla realtà dei fatti. Dopo mesi di lavoro e approfondimenti su un tema di evidente interesse pubblico, la maggioranza cerca ora di mettere un bavaglio all’opposizione, negando il diritto di portare in aula una discussione che avevano loro stessi garantito.

È un atteggiamento che dimostra non solo strumentalità politica e paura del confronto, ma che offende profondamente le istituzioni e, di conseguenza, la città tutta. Riteniamo necessario e urgente l’intervento del Segretario Generale affinché venga ristabilito il rispetto delle regole e della democrazia consiliare”.

Così rispondo alle parole del presidente del consiglio comunale Enzo Belloni i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia (Serena Boresta, Cristina Natalia Canciani, Giovanni Corsini, Daniele Malandrino, Michele Redaelli), Forza Italia (Antonio Bartolomei, Marinucci Mauro, Giovanni Dallasta) , Pesaro Svolta (Marco Lanzi, Giulia Marchionni), Dario Andreolli (Lega).

“Belloni ha cercato di giustificare la sua posizione sostenendo che la relazione finale della commissione non sia prevista dal regolamento nelle commissioni ordinarie. Ma quello che omette, e che noi ribadiamo con forza, è che in nessun punto delle norme comunali questa possibilità viene espressamente vietata. Un’interpretazione pretestuosa, dunque, che dimostra come l’obiettivo non sia il rispetto delle regole, ma la volontà politica di impedire il dibattito. Belloni ha persino citato in modo errato il caso della Commissione AMGA del 2010 come presunto precedente a sostegno delle sue tesi, dimenticando però un dettaglio essenziale: quella non fu una commissione d’inchiesta (che venne negata, esattamente come accaduto oggi), bensì una commissione di controllo atti che portò in aula una relazione finale. Un paragone forzato e fuorviante, utile solo a nascondere l’imbarazzo di chi oggi vuole censurare una discussione scomoda.

“A questo si aggiunge – Proseguono i consiglieri – un altro argomento ancora più surreale: il richiamo alla tutela della privacy. Un’affermazione priva di fondamento, dato che gli atti e le determine che sono oggetto della nostra analisi sono già pubblici e accessibili a tutti. A chi pensa di prendere in giro Belloni?

Non basta! Ricordiamo al Presidente Belloni che la vicenda “affidopoli” vede coinvolti funzionari, dirigenti, assessori, tutti dipendenti pubblici nell’esercizio delle proprie funzioni… dunque parlare di privacy e’ a dir poco fuori luogo”.

“La vera domanda è un’altra: perché, dopo aver garantito per mesi la possibilità di discutere il tema in Consiglio, oggi si cambia improvvisamente idea? Siamo di fronte a una decisione improvvisa e casuale o, piuttosto, a un preciso progetto di censura che parte da lontano, esattamente dalla bocciatura della commissione d’inchiesta? È evidente che Belloni vuole evitare di discutere sugli affidamenti tra il 2020 e il 2024 alle associazioni Opera Maestra e Stella Polare. Ma noi non lo permetteremo. Per questo motivo, abbiamo già protocollato la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale monotematico su questo tema, appellandoci a quanto previsto dallo Statuto e dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL). Secondo queste norme, infatti, è sufficiente la firma di un quinto dei consiglieri per portare un argomento all’ordine del giorno. A questo punto, chiediamo con forza che il Segretario Generale faccia rispettare l’articolo 45, comma 2, del Regolamento del Consiglio Comunale, che riprende quanto stabilito dall’articolo 39 del TUEL: la richiesta di convocazione può essere avanzata da un quinto dei Consiglieri o dal Sindaco, e il Presidente del Consiglio è tenuto a disporne la convocazione, garantendo che la seduta si tenga entro e non oltre venti giorni dalla protocollazione della richiesta”.

“Ci aspettiamo che il rispetto delle regole venga garantito senza ulteriori tentativi di insabbiamento. L’opposizione non si farà mettere il bavaglio e continuerà a pretendere chiarezza. Perché su questa vicenda è la città intera ad avere il diritto di sapere la verità”.

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www.viverepesaro.it è stato pubblicato il 2025-03-17 09:26:48 da


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