1.455 nuovi assunti, ma l’obiettivo di arrivare a 2.000 slitta a giugno


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Slitta ancora il completamento delle 2 mila assunzioni previste in sanità. La Regione lo ha rinviato da fine marzo a fine giugno. La proiezione è stata presentata, nel giorno in cui l’Osservatorio sul personale sanitario, ha comunicato i dati aggiornati al dicembre 2024.

“Nel 2023 – ha sottolineato il governatore Alberto Cirio – abbiamo assunto l’impegno di incrementare di duemila unità il personale sanitario, al netto del turn over. In base ai dati di inizio dicembre, nella sanità piemontese lavorano 1.455 unità di personale in più, 342 medici e 1.113 personale del comparto. Si tratta un buon numero che ci consente di arrivare a centrare l’obiettivo dei 2 mila entro il primo semestre del 2025″.  

Le assunzioni in sanità

Il dato, secondo il presidente, conferma lo sforzo del Piemonte, che nel 2024 ha incrementato la percentuale di spesa sul personale sanitario del 4,5% rispetto alla media nazionale del 3,2%, per una cifra che vale 2,4 miliardi nel 2024 rispetto ai 2,3miliardi del 2023 per le assunzioni, come certificato dal Ministero dell’Economia e delle finanze per i primi nove mesi del 2024. Ora l’Osservatorio farà un’analisi di dettaglio nelle varie aziende sanitarie e nelle varie categorie professionali con l’obiettivo di individuare il percorso che consenta di raggiungere l’obiettivo, in particolare per quanto riguarda gli infermieri. 

“Azienda Zero – spiega Cirio – sta finalizzando la nuova graduatoria di un concorso per infermieri da 60 posti ed è pronta a bandire un nuovo concorso ad aprile per intercettare i nuovi laureati”.

Il caso degli infermieri 

Non pienamente soddisfatto il sindacato Nursind che con il segretario regionale Francesco Coppolella ha puntualizzato: 

“Abbiamo raggiunto il risultato di 1.113 nuove assunzioni oltre il turn over su 1.500 previsti dal piano straordinario. Sicuramente fatto positivo, soprattutto per il fatto che molti sono passati da tempo determinato a tempo indeterminato. A pesare sul mancato raggiungimento dell’obbiettivo sono gli oltre 350 infermieri che mancano all’appello. Dai dati presentati infatti emerge chiaramente che il 95% delle assunzioni mancate riguardano gli infermieri. Certamente gli infermieri assunti sono stati in numero maggiore ma evidentemente sono anche  serviti a coprire il turn over in quanto la curva pensionistica di questa categoria è in fase ascendente e tenendo anche conto delle uscite per diversi motivi.

Coppolella ha poi aggiunto:

“Detto che lo strumento di osservazione e monitoraggio debba continuare nelle prossime settimane con le singole aziende anche per una verifica dei motivi delle mancate assunzioni di personale infermieristico, probabilmente anche imputabili ad eventuale carenza di professionisti sul mercato, abbiamo proposto con spirito costruttivo: di istituire e prevedere un focus regionale dedicato a questa criticità, tenuto anche conto del bisogno che avremo per la riorganizzazione territoriale.
Oggi è ancora più importante la verifica delle risorse in campo, delle modalità di reclutamento, delle strategie da mettere in campo per attirare nuovi professionisti e trattenere quelli che ci sono. Riteniamo che seppur il fenomeno della carenza sia di carattere nazionale la regione deve fare la sua parte, dotandosi di uno strumento che non risolverà il problema ma che può certamente contribuire a non acuire la criticità”.

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