L’analisi di Orlando: “Serve un assetto stabile, la coalizione non si può creare di volta in volta. Il risultato ligure porti a una riflessione a livello nazionale”


Andrea Orlando si presenta di fronte alla stampa ligure per commentare l’esito delle elezioni regionali con fare sereno. “Ringrazio tutti i volontari e i collaboratori per questa bella campagna elettorale, e soprattutto i cittadini liguri: per pochissimo non abbiamo avuto successo. Nel corso della campagna elettorale avevamo visto che la vittoria era a portata di mano e oggi possiamo dire che il centrosinistra ha rimesso radici profonde in realtà in cui aveva avuto forti difficoltà. Sapevamo di dover contrastare un sistema di potere forte, arroccato, di cui abbiamo visto la potenza, ma ci sono le condizioni per condurre una battaglia anche per le prossime tornate amministrative e fare quello che non ci è riuscito oggi. Abbiamo visto un centrosinistra che ha collaborato in modo corretto e leale, ma che ha pagato qualche difficoltà del campo largo. E i numeri sono indicativi da questo punto di vista. Quella di oggi è una giornata che ci deve fare riflettere anche a livello nazionale e intendo portare avanti con determinazione quello che abbiamo iniziato”.

Per Orlando, però, il centrosinistra deve cambiare sistema di lavoro. “Serve un assetto di coalizione stabile, non è possibile costruire i confini di volta in volta. Questo ha dato al centrodestra un vantaggio enorme: loro si sono fatti trovare pronti dopo una telefonata della leader di Fratelli d’Italia. Noi non siamo così disciplinati. Al nostro interno c’è pluralismo, ma a volta troppo può essere un danno. Dobbiamo costruire a livello nazionale una coalizione su un progetto, come quello che ci ha visto arrivare a poche migliaia di voti dalla vitoria: non potevamo fare tutto qui in Liguria, anche per rispetto a dinamiche nazionali, ma si è visto che è possibile centrare l’obiettivo”.

Visti i risultati registrati a nel capoluogo della Regione, che nei prossimi mesi andrà verso il voto per l’abbandono del ruolo di sindaco da parte di Bucci, l’ex ministro commenta: “Genova è una sfida che si apre subito: mi auguro si possa fare con la stessa determinazione, ma con maggior successo. I numeri di oggi a Genova fanno anche giustizia di una narrazione del modello Genova che era tutto luccichii, mentre abbiamo visto che il presidente Bucci ha perso nella sua città e ha vinto grazie all’apporto determinante del centrodestra di Imperia e dei residui dell’armata totiana: spero che non condizionino troppo l’operato della prossima amministrazione regionale”.

“C’è stato un grande risultato del Pd ma anche della coalizione: nel 2020 c’erano stati 17 punti di differenza, oggi uno, e questo dimostra la strada che abbiamo fatto. Alle Europee eravamo davanti, ma quelle sono un’altra partita. Anche nel 2019 – ha fatto notare Orlando – il voto era andato bene, ma alle regionali del 2020 il tonfo era stato forte. Non dimentichiamo che la destra governa tre capoluoghi su quattro, e i sindaci in vista delle elezioni contano”.

Sull’immediato futuro Orlando rifletterà con la dirigenza nazionale e con i gruppi parlamentari e regionali sul da farsi, poi deciderà se rimanere a Roma o se raggiungere Genova per fare opposizione.
Ritornando alle vicende della coalizione Orlando ha risposto rispetto al calo del M5S: “Quando una forza alleata perde voti è sempre un problema, come risolverlo però è un tema loro: ci sarà un percorso che porterà a una costituente e possiamo augurarci che abbia successo”.
E i 5mila voti di Rifondazione, non avrebbero fatto comodo? “Non abbiamo mai posto il veto contro Rifondazione, la cui dirigenza ligure aveva peraltro manifestato la possibilità di far parte del centrosinistra. Poi c’è stata una discussione aspra che ha portato a una scelta diversa. Mi auguro che questo induca tutti a fare una riflessione, di sicuro Bucci è stato il più contento di tutti per questa scelta”. E proprio riguardo al suo avversario Orlando ha aggiunto: “Era accreditato di due elementi di forza, il radicamento a Genova, che poi si è rivelato meno forte del previsto, e il suo tratto civico, che ha fermato le potenziali schermaglie o tensioni interne al centrodestra, dando un punto di equilibrio a una discussione che averebbe potuto deflagrare: è stato pregiato per evitare una cavalleria rusticana, ma penso che sia solo rinviata”.
E infine, ritornando alla coalizione che ha guidato per due mesi: “Da cavie di questa sperimentazione possiamo dire che sconsigliamo che ci sia uno che nell’ultima settimana pone dei veti, chi marca presenza e chi vuole distinguersi. Sono dinamiche che conosciamo e che qua hanno inciso su un risultato, ma che a livello nazionale possono far fallire un progetto. Spero che questa esperienza possa essere utile a stimolare una riflessione per tutti”.

Leggi tutto l’articolo L’analisi di Orlando: “Serve un assetto stabile, la coalizione non si può creare di volta in volta. Il risultato ligure porti a una riflessione a livello nazionale”
www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-10-28 22:45:04 da


0 Comments