Albenga. Il Comune di Albenga punta al 100% della depurazione delle acque attraverso il progetto che mira a collettare al depuratore il quartiere di Vadino (insieme alle frazioni di San Fedele e Lusignano). Si tratta di un’opera molto importante per la città delle torri e sulla quale non sono mancate le polemiche sollevate dalla minoranza, ma anche dai semplici residenti, uno dei quali si è spinto anche a presentare un esposto presso la Procura “per il mancato malfunzionamento dei grigliatori primari e lo scarico delle acque fognarie in mare”.
Nei mesi scorsi l’amministrazione albenganese aveva ripercorso l’iter che dovrebbe portare alla realizzazione dell’opera: “Il 2 febbraio 2021 l’ing. Angelo Gallea ha presentato al Comune di Albenga e ad Acque Pubbliche Savonesi (APS) il progetto relativo al completamento della depurazione della città delle torri. A marzo 2021 lo stesso è stato protocollato in Provincia (ente d’ambito). Da qui l’apertura della conferenza dei servizi che ha permesso di candidare il progetto, rivisitato e revisionato, al bando per accedere al finanziamento dei fondi Pnrr”.
Il progetto è quindi giunto alla conferenza dei servizi, utile per l’approvazione del lotto che, come detto, dovrebbe portare al collegamento della frazione di Vadino al depuratore. Per la realizzazione del progetto, l’11 luglio scorso, attraverso una comunicazione scritta, Acquedotto San Lazzaro aveva comunicato ufficialmente ad Acque Pubbliche Savonesi la volontà di mettere a disposizione una propria condotta (installata nel 2002 e lunga circa 200 metri) già esistente.
Dagli atti, tuttavia, risulta che l’intenzione degli enti attuatori è quella di procedere con la realizzazione di un nuovo tubo, che dovrebbe passare sotto l’impalcato del ponte presente lungo la via Aurelia albenganese, dove è già situata proprio la condotta di proprietà di Acquedotto San Lazzaro. Una scelta, quest’ultima, che avrebbe sorpreso il gestore dell’acquedotto ingauno, che in una lettera indirizzata ad APS il 15 settembre scorso ha esternato senza filtri le proprie perplessità: “Facendo riferimento anche al solo costo della condotta che ora si vorrebbe realizzare ex novo – scrivono -, che non è stato neppure quantificato formalmente, risulta sorprende e pregiudizievole per la finanza pubblica il fatto che si preferisca finanziare la costruzione di una nuova condotta nonostante il fatto che il proprietario di quella già realizzata voglia metterla gratuitamente a disposizione dell’ente pubblico”.
I dubbi avanzati da Acquedotto San Lazzaro ad Acque Pubbliche Savonesi non finiscono qui: “La complessità della nuova realizzazione – si legge ancora nella lettera – presuppone la chiusura di una fondamentale arteria stradale pubblica di grande scorrimento e profondi interventi di perforazione delle pile di sostegno lato mare di un ponte di grandi dimensioni senza neppure uno studio statico ad esse riferite”.
Nella missiva, inoltre, il gestore dell’acquedotto albenganese ribadisce la disponibilità della cessione gratuita della condotta già esistente per gli obiettivi prefissati dalla conferenza dei servizi.
Nel consiglio comunale in programma questa sera (19 settembre) ad Albenga, all’ordine del giorno è presente un punto riguardante proprio il “progetto definitivo di collegamento della stazione di sollevamento fognario di Vadino alla stazione di sollevamento fognario di Viale Che Guevara”. Fuori da questa operazione (che riguarda il primo lotto) resterebbero soltanto le frazioni di Bastia, Campochiesa e Salea, per le quali l’amministrazione albenganese ha già sollecitato il completamento dei collegamenti con il depuratore.