Ambulatorio di Bolano e Follo non risolve i problemi di oltre duemila persone senza medico di famiglia

“Dall’inizio di ottobre, un comprensorio di circa 15.000 abitanti (residenti nei comuni di Bolano, Follo ed in parte Vezzano Ligure) si trova con più di 2.000 cittadini privi del medico di base, con tutti i disagi che ne conseguono, soprattutto per gli anziani e chi soffre di gravi patologie. Nell’arco di un anno, sono andati in pensione per limiti di età tre medici di famiglia operanti nella piana di Ceparana. E la Regione Liguria, la tanto decantata Alisa nonché la Asl 5, non sono state in grado di programmare per tempo la loro sostituzione. Si è dovuta aspettare l’emergenza per raggiungere un accordo Asl/Federazione dei medici di famiglia, in modo da attivare un ambulatorio di prossimità e solo grazie alla disponibilità del Comune di Bolano, che ha messo subito, e gratuitamente, a disposizione una parte dei locali del Centro Sociale di Via Fermi”. Lo affermano in una nota i circoli del Partito democratico di Bolano – Ceparana e Follo.
“L’ambulatorio funzionerà il lunedì e il venerdì pomeriggio a Ceparana, il mercoledì mattina a Follo nella sede del distretto sanitario di Via Brigate Partigiane.
Il problema – Proseguono i dem – è comunque ben distante dall’essere risolto, sia perché l’ambulatorio riveste carattere di provvisorietà sia perché scompare del tutto l’importantissimo rapporto fra medico di famiglia e paziente, limitando l’attività alla mera prescrizione di farmaci ed esami. Non sono garantite le visite di urgenze, per le quali Asl dice di rivolgersi a Brugnato: oltre mezz’ora d’auto. Questi sono risultati di anni di giunta Toti, anni in cui il servizio sanitario pubblico universale è stato e continua a essere metodicamente distrutto per favorire l’ingresso dei privati negli ospedali, negli ambulatori e nel business degli esami diagnostici. Come? Allungando a dismisura le liste di attesa, o mettendo i medici nella condizione di preferire una carriera diversa rispetto a quella nella sanità pubblica, con la conseguenza che mancano i medici di medicina generale e la gente rimane senza medico di famiglia”.