Bari, Pane e Pomodoro «centrale» dei borseggi: dietro i furti la regia occulta dei ricettatori


BARI – Una borsa nascosta tra gli alberi e la bassa vegetazione che cresce rigogliosa, nonostante la sabbia e la salsedine, nel tratto in cui i lidi di Pane e Pomodoro e Torre Quetta si affacciano su Corso Trieste. e il lungomare Giovanni di Cagno Abbrescia.

Dentro la borsa una serie di oggetti alcuni dei quali rubati dalle borse dei bagnanti insieme ai documenti di identità di un uomo residente a Bari con precedenti per reati contro il patrimonio e legati alla ricettazione.

La perquisizione condotta in un appartamento e all’interno di una serie di ambienti utilizzati come depositi per la piccola refurtiva rastrellata sotto gli ombrelloni e tra gli asciugamani di Pane e Pomodoro ma anche per nascondere una refurtiva più pesante: pistole e munizioni. Sugli sviluppi di questa vicenda viene mantenuto per il momento uno stretto riserbo.

Dietro le quinte dell’ondata di piccoli furti, scippi e borseggi in particolare ai danni di turisti stranieri ma anche di gente del posto, inconsapevole o imprudente, che sta investendo il lido più amato dai baresi, potrebbe avere uno o più registi.

Una recrudescenza di razzie «in riva al mare» che sembrerebbe nascondere la inquietante ascesa di una criminalità stracciona priva di un vero pedigree criminale. Piccoli malfattori precettati, arruolati e messi nel giro dei furti e del riciclaggio, del reimpiego illecito, del mercato nero.

Gente priva di una autonoma capacità di piazzare il bottino raccolto rubando le borse dei bagnanti e che si accontentato di racimolare qualche spicciolo lavorando su commissione di un ricettatore.

Vivono di espedienti e occupano il gradino più basso nella catena evolutiva della criminalità locale. Bazzicano le spiagge affollate e stanno per strada in quelle zone sul lungomare o nei pressi della stazione centrale che in certe ore della notte diventano luoghi di ritrovo e consolazione per stranieri in cerca di lavoro, spacciatori a caccia di clienti, diseredati, barboni.

Presenze senza una identità, invisibili, diseredati, che si confondono nel viavai della gente comune. Il cuore della città, le spiagge affollate ed i luoghi della movida così diventa periferia nella quale si consumano vite e reati.

L’ipotesi che dietro il fenomeno dei furti in spiaggia vi sia una regia e un canale attraverso il quale i pezzi più pregiati finiscono subito nel giro della ricettazione, prende corpo dopo gli ultimi fatti, La borsa con gli oggetti trafugati ai bagnanti quello degli zainetti di due ragazzi e dei loro telefonini che sono stati rintracciati, attraverso i sistemi di geolocalizzazione telefonica, in via Guglielmo Oberdan e via Amendola.

Nel giro di questi ladruncoli da spiaggia ci sarebbero anche ragazzi stranieri abituati a vivere di espedienti e pronti a sfidare la sorte per sbarcare il lunario.

Esecuzione rapida, minimo rischio e spese zero. Lo scippo, il borseggio in spiaggia non richiede grande abilità criminale, non obbliga il predone a sviluppare capacità tecniche particolari e dotarsi di costosi «arnesi da lavoro».

Lo scorso anno su google è apparsa la «recensione» dello scippo patito proprio a Pane e pomodoro della travel journalist ungherese Dóra Patakfalvi. «Mentre facevamo il bagno la nostra auto – spiega – era nel parcheggio vicino la spiaggia e da lì sono state rubate tutte le nostre valigie e borse. Si tratta di una zona brutta, state tutti attenti».

Scippolandia in passato ha fatto anche vittime illustri, ad esempio la moglie dello scrittore e matematico ungherese Péter Esterházy, discendente da una delle più nobili e antiche famiglie aristocratiche ungheresi. Poi la moglie di Tadeusz Kantor, il grande drammaturgo polacco. Poi Peter Handke, scrittore austriaco. Nell’elenco anche Jacques LeGoff, insigne storico francese giunto a Bari per fare visita al suo principale editore italiano, Laterza. Il tempo di mettere il naso fuori dall’hotel Oriente di corso Cavour dove alloggiava, che sua moglie fu strattonata da tue topini a bordo di uno scooter che le portarono via il borsello. Non passò un giorno che, durante una passeggiatina nella città vecchia, l’intellettuale francese, fu scippato una seconda volta. Ripartì maledendo il giorno in cui aveva messo piede nella città di San Nicola.

Una delle vittime più celebri, nell’estate del 2002 fu Irene Papas. La bravissima attrice Greca, scomparsa lo scorso anno, si stava imbarcando a bordo dell’auto su un traghetto diretto a Patrasso. Come non citare poi Milva , la regina del bon-ton Lina Sotis, l’ambasciatore, albanese in Italia Llesh Zef Kola e il jazzista Pat Metheny derubato di soldi, abiti, telefonini



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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-07-20 12:54:02 da


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