Bene confiscato alle mafie a Desenzano del Garda diventa un centro per persone con fragilità


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Il sottosegretario Ferro: la sua inaugurazione è una vittoria dello Stato e della comunità, la legalità prevale sulle logiche mafiose

Ė stato inaugurato ieri a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, un centro diurno sorto in un bene confiscato alla criminalità organizzata, destinato all’accoglienza di persone con disabilità, giovani in difficoltà e anziani soli.

«L’inaugurazione di un centro diurno in un bene confiscato alla criminalità organizzata – ha affermato il sottosegretario all’Interno con delega ai Beni confiscati Wanda Ferro –  ci ricorda in modo concreto che la lotta alle mafie non si esaurisce negli strumenti di prevenzione e repressione, ma si completa restituendo alla società ciò che le mafie hanno tolto. Trasformare un patrimonio accumulato illegalmente in un luogo di accoglienza e cura per persone fragili significa innanzitutto colpire le organizzazioni criminali nel loro punto più vulnerabile, ovvero l’interesse economico. Ma soprattutto rappresenta una vittoria dello Stato e della comunità.  È una forma di risarcimento collettivo, un modo per affermare con forza che la legalità prevale sulle logiche mafiose e che nessuna ricchezza illecita è al riparo dalla giustizia. Ogni volta che un bene confiscato diventa risorsa per il bene comune – grazie alla sinergia tra istituzioni, enti locali e terzo settore – si rafforza la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e si indebolisce l’influenza delle mafie nei territori».

Il progetto di inclusione, con recupero e valorizzazione del bene confiscato, è gestito dalla cooperativa sociale “La Mongolfiera “ di Brescia, e offre accoglienza a persone con disabilità che necessitano di sostegno per sviluppare autonomie, competenze e relazioni.

All’evento erano presenti numerose autorità, tra cui il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), prefetto Maria Rosaria Laganà, il viceprefetto vicario di Brescia Anna Chiti Battelli, il questore di Brescia Eugenio Spina, il comandante provinciale dei Carabinieri Vittorio Fragalà e i rappresentanti delle Forze dell’ordine locali.

Soddisfazione per la destinazione dell’immobile è stata espressa dal sindaco di Desenzano, Giulio Malinverno, che ne ha sottolineato l’utilità sociale, e dal direttore dell’Agenzia Laganà, che ha evidenziato il valore aggiunto della restituzione alla collettività di beni sottratti alle mafie.

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