Calcio, Albenga. La denuncia di Simone Marinelli: “Minacciato più volte dai nuovi proprietari, ora basta”

Calcio, Albenga. La denuncia di Simone Marinelli: “Minacciato più volte dai nuovi proprietari, ora basta”


Albenga. Riecco Simone Marinelli. L’ex presidente di Savona e Albenga, attraverso un comunicato diffuso sui propri canali social nella serata di ieri, ha denunciato il fatto di essere stato minacciato dalla nuova cordata attualmente propietaria dell’Albenga Calcio.

Di seguito ecco quanto dichiarato dal tipster savonese: “Con la nuova presidenza, società dell’Albenga Calcio (unico gruppo ad avermi chiesto di acquisirla, gruppo portato dal sig. Marco Ferrante), ci siamo incontrati i primi mesi dell’anno e abbiamo stipulato un accordo in caso di promozione in Serie D visto che io per le ormai note vicende legali dovuti al mio lavoro da tipster non avrei potuto essere presidente in una squadra che milita in un campionato bancato dai bookmaker.

L’accordo prevedeva un anticipo economico di euro 30mila euro (che ho ricevuto) a garanzia per bloccare la società, e a fine anno un restante saldo di euro 30mila con il mio impegno di lasciarla senza debiti al 30 giugno. Il 9 maggio 2023, dopo la sfida contro l’Imperia, abbiamo festeggiato la promozione in Serie D con i tifosi allo stadio e in una piazza di Albenga.

In seguito la festa si è spostata da “Re carciofo”, noto locale ingauno, e lì, alle ore 1.00 di notte, l’attuale presidente si è presentato con i fogli di dimissioni che avrei dovuto firmare in modo che potessero anticipare la loro entrata in società. Nel mentre però io avevo ancora da pagare circa 70mila euro di spese che, come i 600mila della stagione, avrei regolarmente pagato se fossi rimasto fino alla fine del mio mandato (30 giugno).

Allora l’attuale presidente con i miei collaboratori ha deciso di accollarsi lui le spese e di non darmi i 30mila a saldo perché aveva grande fretta di entrare per insediarsi subito sul territorio e mettersi subito al lavoro. Quindi 70mila erano di spese, 30mila glieli ho lasciati, avanzavano 40mila e mi hanno chiesto se potevamo dividerceli facendo io una sponsorizzazione da 20mila.

Dissi di sì, ma nelle settimane successive parlando con i legali abbiamo capito che sarebbe ugualmente stato pericoloso essendo tipster sponsorizzare una squadra di Serie D bancata dai book e quindi ho dovuto comunicare la mia impossibilità di sponsorizzare la loro società.

Il giorno che firmai alle 2.00 del mattino le mie dimissioni chiesi con il mio manager una copia del verbale di assemblea che certificasse la mia uscita dalla società e un foglio con su scritto che nulla da me era più dovuto. Fogli che oggi a distanza di mesi non ho mai avuto!!!

Ogni spesa che arrivava (spese che si sono accollati in fase di firma) era un continuo chiamarmi e chiamare i miei collaboratori chiedendo “mi deve questo, mi deve l’altro” (io quando ho preso l’Albenga era piena di debiti. Ho accettato la situazione e ho pagato, mica andavo a chiederli al presidente precedente!). Da lì, visto i miei ragionevoli e motivati rifiuti legali di pagare cose, sono iniziate una serie di minacce che credo sia arrivato il momento di finire! “Stagli vicino perché gli stacco la testa”, “Tanto non arrivi in tempo da lui ci arrivo prima io”, “Digli di restare all’estero è meglio per lui” ecc ecc…

Una delle richieste folli di questa nuova società è la consegna da parte mia della coppa vinta lo scorso anno con il primo posto nel campionato di Eccellenza. Io ho chiamato settimane fa il presidente federale della Liguria per chiedergli se avessi dovuto consegnare la coppa nella sede della nuova società, lui come sempre con estrema gentilezza mi ha spiegato la situazione dicendomi che è scelta del presidente che l’ha vinta!

Ma non è tutto, legalmente non avrei nemmeno potuto dargliela perché io ho vinto il campionato con l’asd Albenga calcio, loro appena sono subentrati hanno cambiato la denominazione in U.S. Albenga quindi non posso dare una coppa ad un’altra società. Sono stato minacciato oltre che di male fisico anche di andare dai giornalisti a raccontare tutto, o di essere denunciato per furto di coppa”.

“Ecco qua – conclude il comunicato firmato da Simone Marinelli – ho raccontato tutto io. Sono stufo di riceve quotidianamente minacce. Fatela finita perché altrimenti dovrò prendere provvedimenti”.




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