C’è un equipaggio speciale che si
prepara a salpare, ancora una volta, verso un viaggio che non è
mai solo fisico. Da Napoli, undici giovani di Acar Aps –
Associazione Conto alla Rovescia, tra i 10 e i 30 anni e affetti
da malattie rare scheletriche, parteciperanno, dal 3 al 7
giugno, al progetto “Ancora noi”, a bordo del brigantino a vela
Nave Italia, lungo la rotta Napoli-Messina.
“Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove
andare”, scriveva Seneca. “Ma quando la rotta è tracciata
insieme – si legge in una nota dell’associazione – anche il mare
aperto diventa casa”. Quella del 2025 sarà la quinta edizione
consecutiva che vede Acar a bordo del brigantino, nell’ambito
dei progetti di inclusione e formazione promossi da Fondazione
Tender to Nave Italia in collaborazione con Marina Militare. A
guidare il gruppo, nel ruolo di capo progetto e vice capo
progetto, saranno due ragazze cresciute nell’associazione che,
forti di precedenti navigazioni su Nave Italia, hanno scelto di
prendersi cura del coordinamento dell’iniziativa. Ad
accompagnare il gruppo anche la dottoressa Manila Boarini,
dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, da anni al fianco
dei ragazzi dell’associazione, che ha dedicato uno studio a
questa esperienza. I risultati della ricerca confermano
l’efficacia della navigazione in mare come esperienza di
attivazione emotiva e di miglioramento del benessere psicologico
e relazionale nei giovani con patologie rare scheletriche.
“Il Metodo Nave Italia, che offre un’esperienza condivisa in
mare aperto, – spiega Boarini – promuove il senso di
autoefficacia, la capacità di stare nel gruppo, di comunicare e
di tollerare l’incertezza. Su una barca non si può fingere: si
è, e si è insieme. La vela diventa così uno spazio terapeutico
potente, capace di attivare risorse profonde”.
Il mare diventa una metafora concreta di trasformazione, nella
gestione del corpo, nell’espressione di sé, nella possibilità di
fidarsi e affidarsi. Ed è questo che Acar promuove attraverso il
progetto Nave Italia, come spiega Andrea Romeo, Presidente
dell’associazione. “Crediamo nel valore di percorsi autentici,
dove ciascuno può mettersi in gioco, senza filtri. Salire a
bordo di Nave Italia, per i nostri ragazzi, significa misurarsi
con sé stessi, costruire relazioni vere e riscoprirsi capaci.
Dopo cinque anni, questo progetto non è più solo un’opportunità,
è diventato parte del nostro modo di accompagnare la crescita,
alimentare l’autonomia e tessere legami divertendosi”.
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