Seduto sullo sgabello, le gambe accavallate come il padre, la stessa postura del padre, come il padre la mano a togliersi il ciuffo dagli occhi, simile pure il timbro vocale. Sembrava di vedere e ascoltare Faber, ieri in un teatro Ponchielli pieno e felice. Come fossimo tornati al 1997, ultimo tour della vita di Fabrizio de Andrè che a Cremona fece tappa a dicembre. Venne a mancare meno due anni più tardi.
Sul palco stavolta c’è il suo erede artistico: il figlio Cristiano, polistrumentista di rara bravura e circondato da musicisti straordinari, col suo progetto teatrale “De Andrè canta De Andrè”.
“Un dovere di figlio essere qui e cantare papà per chi allora non c’era. Papà che è stato un bel pezzo di storia del nostro paese. Papà che voleva che dessi un vestito nuovo alle sue canzoni: così ne abbiamo riarrangiate una quarantina”. E ancora: “C’è un filo rosso che lega i brani di papà….
www.cremonaoggi.it è stato pubblicato il 2025-03-13 23:14:27 da Giuliana
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