«Dimissioni di Ricci da europarlamentare? Tu le hai date 2 mesi dop…

«Dimissioni di Ricci da europarlamentare? Tu le hai date 2 mesi dop…



«Dimissioni di Ricci da europarlamentare? Tu le hai date 2 mesi dop…

ANCONA – Nella giornata odierna l’europarlamentare anconetano di Fratelli D’Italia Carlo Ciccioli aveva duramente attaccato Matteo Ricci, chiedendo al neo candidato alla carica di presidente della Regione Marche per il Partito Democratico di rinunciare al seggio a Bruxelles, aggiungendo che «L’immunità parlamentare non ti serve e il ‘paracadute’ nemmeno visto quanto sei sicuro di vincere». A stretto giro di posta gli ha risposto il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, tra i sostenitori della candidatura di Ricci sin dalla prima ora: «Le dichiarazioni odierne di Carlo Ciccioli, secondo il quale l’europarlamentare Matteo Ricci dovrebbe dimettersi sin da subito sia per opportunità politica sia ‘in quanto oggetto di una inchiesta’, hanno sollecitato l’immediata reazione sdegnata e durissima di tutte le persone di buon senso».

Anzitutto Mangialardi chiarisce come queste siano «affermazioni false e denigratorie, in quanto Matteo Ricci non è oggetto di alcuna indagine. Inoltre, per ciò che concerne l’opportunità politica, in molti hanno ricordato casi analoghi e ben più significativi di esponenti del centrodestra che si sono candidati per un nuovo ruolo senza dimettersi previamente da quello che ricoprivano precedentemente». L’ex sindaco di Senigallia cita ad esempio «gli ex assessori regionali Castelli, Carloni e Latini, protagonisti nel 2022 della ‘grande fuga’ da Ancona a Roma, essendosi candidati al Parlamento senza ovviamente aver dato le dimissioni. Pper carità, in modo del tutto legittimo». E poi «è stato citato l’esempio di Francesco Acquaroli che nel 2020 era parlamentare della Repubblica e che si è candidato contro di me senza dimettersi. Dimissioni che sono arrivate solo il 22 ottobre 2020, ovvero più di un mese dopo la data delle elezioni regionali del 20 settembre 2020». Tuttavia per l’attuale vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche «c’è un caso ancora più clamoroso, ovvero quello dello stesso Carlo Ciccioli, candidatosi da consigliere regionale per le Elezioni europee dell’8 e 9 Giugno 2024, essendo poi risultato eletto. Ebbene, non solo Ciccioli non si è assolutamente dimesso all’atto di accettazione della candidatura, come invece sollecitato di fare al suo collega Ricci, ma si è aggrappato con le unghie e con i denti alla sua poltrona anconetana». L’esponente Dem rincara la dose: «Pensate che la presa d’atto delle sue dimissioni risale a quasi due mesi dopo, nella seduta dell’Assemblea Legislativa del 30 luglio 2024. Ricordo bene, da consigliere regionale, che per settimane tutti si chiedevano come mai Ciccioli non avesse ancora dato le proprie dimissioni. Ricordo la preoccupazione dei suoi colleghi di partito e di maggioranza, che avevano festeggiato e brindato per la sua elezione a Bruxelles e che attendevano con ansia il suo trasferimento dai banchi del Consiglio regionale a quello del Parlamento europeo».

Mangialardi poi ricorda «anche l’intervento del Presidente Acquaroli che, nel salutarlo, ebbe modo di rammentare tutti i problemi che gli aveva creato e le divergenze, i litigi e gli alterchi che avevano contraddistinto il loro difficile rapporto». Per tutti questi motivi «è incredibile che sia proprio lui a suggerire quelle dimissioni che lui si è rifiutato fino all’ultimo di dare. Io, al contrario, mi sento di ringraziare di cuore Matteo Ricci per aver messo a disposizione la sua candidatura. Avrebbe potuto rimanere al Parlamento Europeo, nel riconoscimento più prestigioso del continente, e ha invece preferito stare ancora una volta al servizio del suo territorio».

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-03-24 18:22:16 da


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