Due lampi del vercellese (e astigiano) Kean illudono l’Italia che sfiora l’impresa


E’ stato indubbiamente lui il migliore in campo nell’Italia che ha pareggiato a Dortmund con la Germania. I due gol di Moise Kean hanno illuso l’Italia. Poteva essere un nuovo “Italia-Germania 4-3”. Gli azzurri si fermano sul 3-3. La rimonta è comunque notevole ma non basta agli azzurri per giocare a Torino la Final Four di Nations League.

Moise Bioty Kean è nato a Vercelli il 28/2/2000, da genitori immigarti dalla Costa d’Avorio. A 5 anni si trasferisce con la madre e i suoi due fratelli ad Asti. Nella squadra dell’Asti in serie D gioca il fratello maggiore Giovanni che lo ha fatto avvicinare al calcio nell’oratorio Don Bosco. Da lì il salto nel calcio che conta con il provino per le giovanili del Torino. Poi il passaggio ai cugini bianconeri nel 2010.

Ha poi giocato a Verona, nell’Everton in Inghilterra e nel Paris Saint Germain in Francia. Dopo essere tornato in bianconero l’estate scorso è stato ceduto a titolo definitivo alla Fiorentina con la cui maglia occupa attualmente il secondo posto della classifica marcatori con 15 gol, secondo solo all’atalantino Retegui (22). In nazionale è stato convocato la prima volta da Mancini nel 2018, a 18 anni, il primo nato negli anni 2000 a vestire la maglia azzurra. A 19 anni il suo primo gol in nazionale, secondo più giovane marcatore nella storia della nazionale.

L’anno scorso Moise Kean ha anche pubblicato un album di musica rap.

E se Moise Kean è stato giudicato all’unanimità il migliore in campo nella partita di ieri sera, non altrettanto bene hanno fatto i “torinesi” Gatti (Juve) e Ricci (Toro). Soprattutto ha deluso l’ex granata e torinese di nascita Buongiorno, che si è macchiato del fallo da rigore. Massima punizione negata invece agli azzurri con una decisione arbitrale che ha impedito un’altra pagina di storia della Nazionale.

 

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