I costi sostenuti dalla Provincia, proprietaria dell’immobile con l’edificio ex Dogana in cui ha ancora sede il Centro sociale Bruno di Trento, ammontano a 862,29 euro per la fornitura dell’acqua tra il settembre-ottobre 2007 e il febbraio-aprile 2013, ai quali vanno aggiunti 769,12 più Iva derivanti dalla rimozione di legname e materiali vari dal cortile e altri 310,00 più Iva per la riparazione del perlinato sottogronda dell’edificio, in modo da evitare il sollevamento delle tegole in caso di forte vento. A precisare gli interventi è il presidente della Giunta Alberto Pacher nella sua risposta scritta di oggi a un’interrogazione di Alessandro Savoi (Lega).
Consumi d’acqua da rimborsare.
Pacher aggiunge che nel momento in cui dovesse essere sgomberato l’immobile di via Dogana, la Provincia provvederà ad una lettura del contatore in modo da computare i consumi di acqua effettuati e chiederne il rimborso. Inoltre il presidente ricorda che l’occupazione del Centro Sociale è stata segnalata agli organi deputati al rispetto e alla salvaguardia dell’ordine pubblico e le situazioni di presunta non legittimità sono state segnalate ai competenti organi di controllo.
Sgombero e abbattimento.
Conclude Pacher: “L’accordo stipulato con contratto preliminare tra Patrimonio del Trentino spa e Piedicastello spa, società della Federazione trentina delle cooperative, finalizzato alla permuta dell’area ex Italcementi di proprietà della Federazine con gli immobili ex Dogana e Rettorato, prevede che Patrimonio consegni l’area ex Dogana libera da immobili e bonificata da inquinanti e ordigni bellici entro il mese di giugno 2014. Questo chiaramente comporterà la necessità di demolire l’edificio attualmente occupato dal Centro Sociale Bruno“.
www.trentotoday.it è stato pubblicato il 2013-07-25 11:06:20 da
0 Comments