Quando Lazzaro D’Auria riconobbe Giovanni Putignano come una delle persone che nel luglio 2017 spalleggiando i boss Rocco Moretti e Giuseppe Vincenzo La Piccirella pretesero da lui un pizzo di 200mila euro? E quanto tempo dopo lo riferì a pm e investigatori? Ruota intorno a questi interrogativi l’esito del processo in corso da dicembre 2019 davanti al Tribunale di Foggia a Putignano, 47 anni, di Torremaggiore, ritenuto contiguo alla “Società”, accusato di concorso in estorsione e tentata estorsione aggravata dalla mafiosità a D’Auria. L’imprenditore agricolo di origini salernitane è uno dei simboli dell’antiracket nel Foggiano; per 2 anni, da fine 2015 a ottobre 2017, fu nel mirino della mafia, vittima di una impressionante serie di avvertimenti da chi pretendeva un pizzo di 200mila euro dopo il suo rifiuto al diktat di non acquistare terreni comunali a borgo Incoronata. Dall’agosto 2017 vive sotto scorta. L’inchiesta contava 8 imputati: 1 prosciolto; 1 assolto; 5 condannati in via definitiva nel giudizio abbreviato, tra cui Moretti a 4 anni e 8 mesi e La Piccirella a 3 anni e 6 mesi; 1 in attesa di giudizio, cioè Putignano che si dice innocente.
“Capite bene che stiamo giocando una partita molto importante sulla questione delle foto”, ha sintetizzato il presidente Antonio Diella l’interrogatorio bis di D’Auria, che era già stato sentito nel corso del processo nel luglio 2021. Supplemento di istruttoria disposto lo scorso 27 marzo dai giudici che entrati in camera di consiglio per emettere la sentenza – la Dda chiede la condanna a 7 anni, come i legali di parte civile; i difensori gli avv. Francesco Santangelo e Andrea Imperato sollecitano l’assoluzione – ritennero necessario prima di emettere il verdetto risentire la parte offesa su modalità e tempi del riconoscimento di Putignano. Agli atti del processo ci sono l’album fotografico mostrato a ottobre 2017 dai carabinieri a D’Auria, che non riconobbe Putignano come uno dei 10 estorsori che lo avevano minacciato nel luglio precedente; la foto di Putignano con la mascherina a coprire gli occhi pubblicata il 12 agosto 2017 da Foggia Today, quando l’uomo fu arrestato in flagranza a Torremaggiore con altre tre persone per armi e ricettazione; la foto dell’imputato con la mascherina pubblicata ancora da Foggia Today il 27 novembre 2017. Fu ad aprile 2018 che D’Auria fece per la prima volta il nome di Putignano nel corso dell’incidente probatorio, in cui fu interrogato nell’inchiesta a carico degli 8 imputati.
“A novembre 2017 vidi un articolo con le foto di Putignano e di un’altra persona; erano 4 foto sia senza sia con la mascherina. E’ quello il momento in cui l’ho riconosciuto come la persona che stava alla mia destra in campagna” ha detto D’Auria. Il presidente Diella: “noi abbiamo acquisito gli articoli di Foggia Today; ci sono solo 2 foto con la striscia nera sugli occhi” (il magistrato ha mostrato alla vittima l’articolo con 2 foto e non 4, entrambe con mascherina) “Mi faccia capire: lei fece l’individuazione fotografica negativa a ottobre” (davanti ai carabinieri) “in quelle foto c’era anche quella di Putignano, però lei non lo riconobbe”. D’Auria: “a agosto 2017 mi misero sotto scorta; in quel periodo c’era la campagna del pomodoro, fu un’annata particolare, lo stress fisico e morale era pesante”. Diella: “Scusi, nelle dichiarazioni che ha reso precedentemente in questo processo, lei disse che a ottobre 2017 era il momento migliore anche di rilassamento perché finalmente era sotto scorta, non aveva più un certo genere di preoccupazioni”. Ancora Diella: “Lei quando è stato sentito l’altra volta disse d’aver visionato la foto di Putignano su Foggia Today a fine agosto/settembre 2017; oggi ha detto novembre”. D’Auria: “perché a novembre fu il momento in cui ebbi la certezza al 100%”. Diella: “qual è l’articolo che le ha fatto riconoscere Putignano: agosto o novembre?”. D’Auria: “quello di agosto, ma la conferma al 100% quello di novembre”. Diella: “ma lei a ottobre 2017” (quando i carabinieri gli mostrarono un album fotografico) “glielo disse: ‘oh, c’è una foto su Foggia Today, sono quasi sicuro che è lui’?”. D’Auria: “Non mi ricordo; perché poi nelle denunce successive l’ho fatto. Quando ero certo al 100% l’ho fatto; mo’ non mi ricordo quando l’ho fatto”.
Diella: “Noi abbiamo la prima notizia che lei individuò il signor Putignano a aprile 2018 in un incidente probatorio. Erano passati mesi durante i quali lei non ha detto ai carabinieri: ‘oh, l’ho riconosciuto, è uscito su Foggia Today, è lui sono sicuro’”? D’Auria: “L’ho detto molto prima” (rispetto a aprile 2018) “mo’ non mi ricordo a chi”. D’Auria è stato netto nel sostenere d’aver riconosciuto in Putignano “la persona che era alla mia destra, mentre di fronte avevo Moretti e La Piccirella: era lui, se no ne avrei accusati altri, che vi devo dire”. In chiusura d’udienza il Tribunale ha disposto di accertare tutti gli articoli pubblicati tra agosto e dicembre 2017 da Foggia Today e da Immediato nei quali compaiono le foto di Putignano e di altre due persone; e di accertare se nello stesso periodo siano stati pubblicati articoli contenenti foto che sono state poi cancellate dal web.
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