Giovani adescati sui social, attenzione alla nuova truffa che ti tr…

Giovani adescati sui social, attenzione alla nuova truffa che ti tr…


Giovani adescati sui social, attenzione alla nuova truffa che ti tr…

3′ di lettura
16/04/2025
– Una nuova e subdola forma di truffa sta emergendo nel panorama della criminalità informatica, prendendo di mira in particolare i giovanissimi, utenti assidui dei social network. A lanciare l’allarme è la Questura, che nei giorni scorsi ha ricevuto diverse denunce da parte di minori e giovani adulti, vittime inconsapevoli di un sistema tanto ingegnoso quanto pericoloso.

A differenza delle truffe più comuni, in questo caso non si mira a sottrarre denaro, ma identità bancarie: conti correnti intestati a ignari prestanome da utilizzare per far transitare denaro di provenienza illecita. Il meccanismo è semplice e insidioso. Le organizzazioni criminali, attive nel campo delle frodi e truffe informatiche, necessitano di IBAN “tecnici” — conti online associati a piattaforme come Postepay, YAP, SumUp, Revolut, BBVA, KuCoin e simili — da usare per movimentare denaro sporco senza lasciare traccia.

I giovani vengono agganciati tramite post sponsorizzati su Instagram con messaggi accattivanti come “Paghiamo 150 euro per superare la verifica del conto”. Il clic porta poi a Telegram, piattaforma notoriamente difficile da monitorare per le forze dell’ordine, dove inizia la vera trappola: l’interlocutore chiede di installare specifiche app per l’apertura di conti online, fornendo indirizzi email e numeri di telefono predefiniti (fittizi), per poi “guidare” la vittima nella creazione del conto.

Una volta aperto il conto, al giovane viene richiesto di disinstallare l’app, dimostrandolo con uno screenshot, e solo allora riceve il compenso, in genere compreso tra i 20 e i 100 euro. La semplicità del meccanismo e la promessa di facili guadagni inducono spesso i morti a ripetere l’operazione o persino a suggerirla ad amici e conoscenti.

Ma ciò che sembra un’opportunità di guadagno senza rischi può trasformarsi in un incubo giudiziario. Il conto aperto a proprio nome verrà infatti utilizzato per far transitare denaro provento di truffe online, spesso internazionali. Quando le autorità indagheranno, il primo — e a volte unico — soggetto identificabile sarà proprio il titolare del conto, con l’ipotesi di reato di riciclaggio.

Una variante altrettanto insidiosa è quella che inizia con un’offerta di lavoro semplice e apparentemente innocua: mettere like a video su YouTube in cambio di pochi euro. Dopo qualche giorno, arriva la proposta di partecipare a un sistema multilivello più “redditizio”, che culmina, anche in questo caso, con l’apertura di un conto online dove ricevere denaro da inoltrare ad altri, trattenendo una piccola percentuale. Un sistema apparentemente lecito che, in realtà, nasconde un circuito di riciclaggio costruito ad arte.

Le forze dell’ordine invitano le famiglie a sensibilizzare i ragazzi sull’importanza di non fornire mai le proprie credenziali o prestare i propri dati personali per attività poco chiare. Il rischio non è solo quello di perdere il denaro o subire truffe, ma di ritrovarsi coinvolti in indagini penali su reati gravi come il riciclaggio internazionale.


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www.viverepesaro.it è stato pubblicato il 2025-04-16 12:00:53 da


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