«Il fenomeno malavitoso è una zavorra: i baresi si liberino dal fardello dei clan»



BARI – Ancora qualche ora, il tempo di fare i bagagli e salutare, e il questore Giovanni Signer, 62 anni, lascerà Bari per assumere l’incarico di prefetto di Siracusa. Insediatosi nel novembre del 2022, in due anni di lavoro intensi ha raggiunto risultati importanti. L’incarico di questore è assai prestigioso, tuttavia comporta sacrifici, dedizione, impegno, grandi responsabilità e capacità decisionali. E al questore Signer la determinazione e la capacità di prendere delle decisioni anche difficili non sono mai mancate in una città che, come lui stesso afferma, «la domanda di sicurezza e alta». In qualità di massima autorità di pubblica sicurezza, ha gestito i compiti assegnati a Bari con grande equilibrio, prontezza e competenza durante il G7 di Borgo Egnazia. Sotto la sua guida la Polizia di Stato ha condotto alcune delle più importanti inchieste sulla camorra barese.

I numeri della criminalità diffusa e dei reati da strada hanno subito una flessione. In particolare il fenomeno dei ladri spaccavetrine, autentico incubo dei commercianti baresi, è stato azzerato. Così come è stato posto un argine importante a quello delle baby gang. Per quando riguarda i reati di mafia, le indagini della sua Squadra mobile hanno scoperchiato l’intreccio perverso tra malavita, politica e colletti bianchi nell’inchiesta «Codice interno» che ha provocato un autentico terremoto. Altra emergenza che Signer ha risolto è quella legata ai tempi di attesa infiniti per il rinnovo dei passaporti. Grazie al lavoro dei suoi collaboratori, dell’ufficio e il potenziamento del servizio la Questura è riuscita a smaltire liste di attesa lunghe più sei mesi.

Lascia Bari dopo due anni vissuti «pericolosamente» cercando di rendere più sicura una città con un alto indice della criminalità.

«Due anni molto intensi in una delle grandi città del Sud in cui la criminalità penetra nel tessuto sociale in maniera diffusa producendo danni che non sono però irreversibili. Questa è una città viva, dinamica, piena di risorse e attrattive. Possiede un assetto industriale molto importante. Bari vuole crescere e il fenomeno malavitoso rappresenta un peso, una zavorra che la risucchia verso il basso. I baresi devono liberarsi da questo fardello»…

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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-09-29 10:26:39 da


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