Realizzato dall’istituto Rizzoli di Bologna e dall’associazione Marinando, ha coinvolto ragazzi con difficoltà motorie per valutare gli effetti dello sport a vela
Non avevano mai avuto esperienze in mare, non si conoscevano né conoscevano il programma che li aspettava, gli 8 ragazzi con patologie rare dell’apparato muscoloscheletrico che hanno partecipato a Ravenna al progetto “Pronti a salpare”, i cui risultati sono stati presentati ieri pomeriggio in prefettura alla presenza del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.
Realizzato dall’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna in collaborazione con l’associazione Marinando Ravenna, la Pubblica assistenza Paolina di Imola, e con il supporto di Uniamo-Federazione italiana malattie rare, il progetto ha selezionato i ragazzi a livello nazionale per coinvolgerli in una settimana di sperimentazione su due barche a vela con staff tecnico e volontari, con l’obiettivo di verificarne i benefici dal punto di vista dell’impatto terapeutico e riabilitativo.
Si tratta infatti di uno sport aggregativo e immersivo, ha evidenziato il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, sottolineando la vicinanza della prefettura alle persone con difficoltà motorie (e in generale con disabilità), e il traguardo importante celebrato con l’evento.
I risultati della sperimentazione illustrati in prefettura dimostrano infatti non solo le capacità relazionali e di gestione dell’imbarcazione che i ragazzi – arrivati a Ravenna il 27 maggio scorso per partecipare al progetto a vela – hanno acquisito, ma soprattutto il miglioramento dei parametri fisiologici monitorati scientificamente prima e dopo l’esperienza, relativi a postura e funzionalità, misurati attraverso sensori inerziali di movimento (IMU), e a qualità della vita e benessere della persona, valutati attraverso i cosiddetti PROs (Patient reported outcomes), ovvero i risultati riferiti dai pazienti sugli esiti delle cure.
I dati, anche correlati, su entrambe le categorie di parametri, attestano miglioramenti generalizzati, anche a tre mesi dal termine della settimana in barca a vela. Lo studio, presentato in prefettura dal team del Rizzoli, composto da genetisti, fisiatri e riabilitatori, psicologi e ingegneri, riporta infatti ripercussioni positive dal punto di vista psicologico, di socializzazione e di riabilitazione fisica e apre prospettive verso nuovi approcci per affrontare le malattie rare scheletriche.
Una buona pratica di «veloterapia», l’ha definita il prefetto De Rosa, ringraziando i ragazzi protagonisti – Gaia (12 anni), Paolo (17 anni), Giulia (13 anni), Francesco (12 anni), Martina (13 anni), Massimo (14 anni), Alessia (12 anni), Patrizio (18 anni) -, alcuni presenti all’illustrazione dei risultati del progetto e tutti insieme nel videoracconto presentato davanti a diverse associazioni di volontariato.
Sono intervenuti all’incontro anche il direttore generale del Rizzoli, Anselmo Campagna, il presidente di Marinando Ravenna, Sante Ghirardi, la presidente di UNIAMO-Federazione italiana malattie rare, Annalisa Scopinaro, e il direttore della struttura Malattie rare scheletriche del Rizzoli Luca Sangiorgi.
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