La più grande necropoli greca sul
suolo siciliano, a Himera, è stata riportata alla luce da Rfi,
con il supporto di Italferr, durante i lavori di raddoppio della
tratta Fiumetorto-Ogliastrillo. Nasce da questa scoperta la
mostra “Himera dagli alti dirupi. Un viaggio nella necropoli
svelata dal raddoppio ferroviario”, inaugurata oggi (e
visitabile fino al 10 novembre), alla stazione centrale di
Palermo, alla presenza del ministro della Cultura Alessandro
Giuli.
La mostra è nata da un’idea di Archeolog Est e permette di
valorizzare uno dei più grandi scavi archeologici degli ultimi
trent’anni in Italia. In mostra, infatti, ventimila reperti
archeologici portati alla luce – e consegnati alla
Soprintendenza dei beni culturali di Palermo – durante la
campagna di scavi avviata nel 2008 da Rete ferroviaria italiana
e conclusa a fine 2010, a cui è seguita una lunga attività
scientifica di catalogazione e restauro.
“Siamo di fronte a delle scoperte archeologiche importanti –
ha detto Giuli -. Himera è stata una città fiera e orgogliosa,
che ha prima sconfitto i cartaginesi e poi ha lasciato un
patrimonio dal valore inestimabile. Il suo parco archeologico è
ancora visibile ed è un punto di vanto per studiosi e di
attrazione per turisti”.
Alla mostra erano presenti anche l’assessore regionale dei
Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato, l’assessore
all’Urbanistica del Comune di Palermo, Maurizio Carta, la
presidente di Rfi, Paola Firmi, l’amministratore delegato di
Italferr Dario Lo Bosco, il direttore Investimenti di Rfi Lucio
Menta.
“Noi siamo sensibili agli eventi culturali per valorizzare il
sistema ferroviario, in un’armonia con l’ambiente e le risorse
antropiche e importanti”, ha spiegato Lo Bosco. “Con questa mostra
– ha detto Scarpinato – si sta portando avanti un’attenta
programmazione, che vede un lavoro di importante valorizzazione,
fruizione e tutela del patrimonio culturale”.
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www.ansa.it è stato pubblicato il 2025-06-10 14:08:30 da
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