Terzo giorno di sciopero per le lavoratrici e i lavoratori della Technisub, azienda del settore della subacquea. “Se non arriva un acquirente l’azienda potrebbe chiudere entro l’anno” denunciano i sindacati. I circa cinquanta dipendenti, tra loro anche i somministrati, protestano oggi per le vie del centro di Genova. In corteo delegazioni delle altre aziende metalmeccaniche.
Il sindaco di Genova Marco Bucci e l’assessore al Lavoro e Sviluppo economico del Comune ha incontrato stamani i rappresentanti dei lavoratori e sindacati impegnati nella vertenza Technisub, l’azienda che produce materiale per la subacquea, con sede in Val Bisagno, la cui proprietà ha annunciato la chiusura del sito produttivo di Genova a fine anno. Presente all’incontro anche il presidente del Municipio IV Media Val Bisagno. “Chiederemo un incontro con il management della proprietà attuale e poi faremo una ricognizione con le aziende potenzialmente interessate all’acquisizione di un’azienda che è in salute, ha commesse e un know how di eccellenza. Come Comune di Genova, in modo imparziale, faremo questi due passaggi perché l’obiettivo è mantenere una storica eccellenza industriale del territorio, salvaguardare i livelli occupazionali di un presidio produttivo strategico per la Val Bisagno, che, con gli investimenti infrastrutturali e sui trasporti in programma per i prossimi anni, ha enormi potenzialità – ha dichiarato il sindaco -. Alla prossima visita del ministro Urso a Genova illustreremo la situazione di un’azienda simbolo del made in Italy il cui valore industriale non vogliamo vada disperso”. Tra due settimane ci sarà un aggiornamento tra amministrazione comunale e rappresentanze sindacali.
Il deputato Pd e candidato alla presidenza della Regione Liguria, Andrea Orlando, ha presentato alla Camera una interrogazione al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per sapere “quali tempestive iniziative intenda assumere il Governo, per quanto di propria competenza, al fine di individuare eventuali altre soluzioni industriali che consentano alla Technisub di continuare ad avere la propria produzione a Genova e salvaguardare gli attuali livelli occupazionali”. Nell’interrogazione presentata dall’ex Ministro del Lavoro si ricorda che “la Technisub è una azienda con sede a Genova, fondata nel 1962, e costituisce un brand storico per quel che concerne le attrezzatture subacquee. Ad oggi dal punto di vista societario risulta ancora controllata dalla francese Aqualung ed occupa circa 45 dipendenti. La scorsa primavera il gruppo francese ha comunicato alle organizzazioni sindacali e al territorio, nonostante si tratti di un impianto in attivo dal punto di vista economico e finanziario, di voler abbandonare il sito genovese per trasferire la produzione presso un impianto nel Regno Unito di proprietà della controllata Apeks. In considerazione del numero dei dipendenti non è stato possibile bloccarne la delocalizzazione ai sensi della normativa introdotta dal Governo Draghi. Risulta essere naufragata anche la trattativa – ricorda Orlando – con un gruppo del sud-est asiatico operante anch’esso nel settore della subacquea che avrebbe potuto rilevare l’impianto ligure. A seguito di questa ultima notizia le organizzazioni sindacali hanno indetto uno sciopero e attivato una mobilitazione per scongiurare la chiusura dell’impianto”.
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