«In tema di trasporto pubblico, la Regione Emilia-Romagna ha promosso un sistema di tariffazione che applica un prezzo commisurato all’uso effettivo del servizio. Per questo motivo, i territori provinciali sono stati suddivisi in zone e il costo del titolo di viaggio è determinato in base al numero di zone attraversate». Lo spiega Sara Soresi, capogruppo in consiglio comunale Fd’I e candidata alle prossime elezioni regionali.
«Ciò che accomuna tutte (tranne una) le città emiliano-romagnole è che le corse semplici e gli abbonamenti mensili o annuali extraurbani valgono anche per i servizi urbani. Ciò non vale, purtroppo, per Piacenza, unica provincia dove, per l’uso del bus urbano, è necessario pagare un ulteriore importo».
«In particolare, per quanto riguarda l’abbonamento mensile, la maggiorazione, prevista solo a Piacenza, per l’utilizzo del bus urbano è pari a 20 euro mentre per l’abbonamento annuale la maggiorazione è pari ad 144 euro per gli under 27 ed 157 euro per gli over 27. E così, per esempio, se a Modena, per attraversare cinque “zone”, l’abbonamento extraurbano, valevole anche per l’attraversamento della “zona” urbana, costa 512 euro, nella provincia di Piacenza costa ben 669 euro»
«Questa differenza di trattamento economico pare del tutto immotivata, dal momento che gli stipendi dei piacentini non sono certo più alti rispetto al resto della regione, così come il costo della vita, nella provincia di Piacenza, non è certo più basso rispetto alle altre città emiliano-romagnole».
«La verità è che questa non è che l’ennesima dimostrazione di come la provincia di Piacenza, insieme ai suoi abitanti, sia considerata ormai da anni la “Cenerentola” della Regione, il territorio di “serie B”, cui vengono spesso chiesti sacrifici ma raramente sono riconosciuti diritti e risorse».
«La Legge regionale 30/1998, all’art. 39, si pone proprio l’obiettivo di “armonizzare le tariffe ed i titoli di viaggio al fine di conseguire, attraverso il sistema tariffario, la massima integrazione tra i diversi modi di trasporto”. Mi auguro allora che la Regione possa intervenire sollecitando detta armonizzazione, ponendo fine a questa diversificazione di trattamento economico che si ripercuote solo sui piacentini. Per questo motivo, se dovessi essere eletta tra i consiglieri regionali, tra le idee che vorrei portare in Regione in tema di trasporti, ci sarà sicuramente anche quella dell’uniformazione della tariffazione Seta alle altre città emiliano-romagnole».
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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-10-01 19:32:44 da
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