Philadelphia. “Come sono gli USA? Come nei film. Per adattarsi ci vuole un po’ di tempo ma mi sto trovando bene. Volevo scoprire lo stile di vita dall’altra parte del mondo“. Una vera e proprio avventura quella che sta per intraprendere Glen Lala. Il centrocampista ingauno, come annunciato su IVG.it, andrà a giocare negli Stati Uniti presso il Saint Joseph’s University di Philadelphia. Circa 150 presenze in Serie D in Italia, militando nei club liguri di Finale, Ligorna e Vado. Alla San Filippo, invece, i suoi primi passi nel mondo del calcio.
“Dopo un anno al PDHE dove ho passato l’anno più bello come qualità di vita, coltivando dei rapporti incredibili con persone alle quali voglio un bene dell’anima, ho pensato a fare un’esperienza all’estero per potermi mettere in gioco in maniera più esponenziale di quanto avevo già fatto – racconta -. Volevo giocare fuori dall’Italia e allora ho incominciato a contattare qualche procuratore che si occupasse di trasferimenti all’esterno. Ma io non avevo nessuna idea di dove andare“.
Contattando Andrea Priorico del College Scouting le idee si sono decisamente schiarite: “Mi ha spiegato che avrei potuto avere l’opportunità di giocare e studiare, avendo una copertura totale di vitto, alloggio e studi. Ci ho impiegato forse un’ora e mezza per accettare. Allora poi ho dovuto dare tutti gli esami che mi mancavano in poco tempo, dovendo riuscire a laurearmi entro luglio 2024. Un’esperienza che va oltre al calcio ed era l’ultimo anno che avrei potuto farla. E così sono entrato nel college, che ha visto partite Wyscout e Youtube e ho deciso in base a diverse variabili”.
Ora negli Stati Uniti è periodo di “off season“, Il 5 agosto parte la preparazione mentre è fissato alla metà del mese l’inizio del campionato. Le fasi finali, invece, si svolgeranno ai primi giorni di dicembre. Un percorso particolarmente ricco di impegni con una gara ogni tre giorni sul calendario. Dopo la stagione un tour de force con amichevoli e allenamenti.
Ma com’è visto il calcio dagli americani? “Ci sono molti appassionati di calcio, però qui sono football americano, baseball e basket ad andare per la maggiore – spiega Lala -. C’è meno fisicità e tattica ma comunque il livello è buono. Dire che in America ci sono giocatori scarsi è una leggenda sbagliata”.
Ed è per questo che la sua determinazione è sempre ai massimi livelli: “Ho scelto un’esperienza di vita che può giovarmi in futuro per il master. Faccio quello che mi piace e ho la possibilità di stare negli Stati Uniti grazie al calcio: sono contentissimo di quello che ho raggiunto, sarebbe stato un grande rimpianto non venirci. Sarebbe bellissimo essere draftato in MLS., io provo a fare il meglio possibile poi vedrò cosa succederà“.
“Le manifestazioni di stima spero che siano più per la persona che la gente ha conosciuto più che per il giocatori. Spero di aver lasciato il segno a livello personale con emozioni positive“, conclude Lala.
0 Comments