ANCONA – La telefonata della figlia, al 112, che chiedeva aiuto perché “papà sta massacrando mamma”, l’aveva salvata da un marito violento. Era il 6 agosto scorso quando un 61enne, di origine tunisina, aveva dato una testata alla moglie, 60 anni, sua connazionale. La coppia abitava al Pinocchio e in casa era scoppiato un litigio finito con l’uomo che aveva percosso la donna. Prima le aveva dato una testata poi l’aveva fatta finire contro un tavolino. Quasi svenuta era finita a terra, ferita. Futili i motivi dell’aggressione. L’uomo sarebbe stato un prevaricatore in casa, geloso, possessivo e tutti dovevano ubbidirgli, moglie compresa. La figlia della coppia, da poco maggiorenne, aveva composto il numero unico delle emergenze, il 112, chiedendo aiuto all’operatore per far intervenire qualcuno, spaventata che potesse accadere qualcosa di brutto alla madre. “Fate presto mio padre sta massacrando mamma”, avrebbe detto la voce femminile al 112. In pochi minuti due pattuglie delle Volanti della polizia avevano raggiunto l’indirizzo segnalato trovando conferma dell’aggressione. Gli agenti avevano portato via l’uomo. La moglie era stata affidata alle cure del 118 e della Croce Rossa che l’aveva poi portata in ospedale a Torrette con un codice di media gravità.
Aveva un politrauma. A distanza di quasi due mesi la Procura ha chiesto il giudizio immediato per il tunisino contestandogli le lesioni aggravate. Affronterà il processo a partire dal 4 dicembre. L’imputato è difeso dall’avvocato Giacomo Girombelli che sta valutando se chiedere la messa alla prova per il suo assistito. Così potrebbe evitare il giudizio facendo volontariato in qualche associazione, osservando un percorso alternativo che gli estinguerebbe anche il reato se portato a conclusione.
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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-01 19:21:46 da
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