Morire in casa per un guasto al frigorifero. Successe a Eliana Rozio, 46 anni, di Beinasco (Torino), insegnante di scuola media, il 27 giugno 2020. E ora la famiglia ha avviato una durissima battaglia giudiziaria su più fronti “perché – spiega la sorella della donna, Tiziana – è nostro dovere fare tutto il possibile per evitare che tragedie come questa si ripetano”.
Ora il Giudice dell’Udienza preliminare ha stabilito che andranno a processo due manager di Lg, marca dell’elettrodomestico che prese fuoco all’improvviso. l’ipotesi è di omicidio colposo, incendio colposo e violazione del cosidetto “codice del consumatore” del 2005. Il processo si aprirà il 13 novembre prossimo.
L’ipotesi è che il dispositivo pur essendo machiato CE non rispettasse la normativa dell’Unione Europea sulla sicurezza degli apparecchi elettronici. secondo il pm la schiuma di poliuretano usata per coibentare il frigo non era stata omologata e, una volta bruciata, sprigionò fumi densi di acido cianidrico in quantità letali. Lo stesso dello Statuto, il cinema torinese che nel 1983 fece 64 vittime. La quantità di gas fu così elevata da creare una concentrazione immediatamente letale.
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