Bus e metro si fermeranno dalle 9 alle 13 con possibili ricadute alla circolazione di Frecce, Intercity e treni regionali
11 Dicembre 2024
Matteo Salvini non arretra e conferma i motivi che lo hanno indotto a ridurre a 4 ore lo sciopero di bus e metro previsto per venerdì. E analoga riduzione scatta anche per il trasporto ferroviario con l’astensione dal lavoro limitata dalle 9 alle 13 con possibili ricadute alla circolazione di Frecce, Intercity e treni regionali. E alla protesta del trasporto pubblico locale si aggiunge quella del settore Ncc pronto a scendere in piazza domani e dopodomani per contrastare le nuove norme che interessano i conducenti a noleggio. Sul fronte del trasporto locale arriva però la firma di una preintesa sul rinnovo del contratto che potrebbe preludere a una minor conflittualità e a un calo degli stop nei prossimi mesi. A fare il punto è Salvini soddisfatto in particolare per l’accordo raggiunto con i sindacati.
Salvini: “Milioni di italiani non possono rimanere a piedi”
“C’è uno sciopero convocato da qualcuno per venerdì, io sono intervenuto riducendo a 4 ore lo stop. Chi vorrà sciopererà, però metropolitane, tram, autobus e ferrovie dovranno funzionare perché milioni di italiani non possono rimanere a piedi a dieci giorni dal Natale”. E aggiunge: “Questa notte tra aziende e sindacati è stato trovato un accordo per il rinnovo del contratto del Tpl e adesso sarà onore e onere del mio ministero trovare la quadra definitiva”. Il riferimento è alla sottoscrizione di un accordo che inciderà su oltre 110.000 operatori del settore. “A breve sarà convocato un tavolo per la firma definitiva al Mit”, spiega il ministero in una nota. Soddisfatti i sindacati che parlano di sostanziale passo avanti e forniscono una serie di particolari. “Dal punto di vista economico – evidenzia la Federazione dei Trasporti della Cgil – la pre-intesa per il rinnovo del contratto triennale prevede a regime un aumento complessivo nel parametro medio di 200 euro in due tranche a marzo 2025 e agosto 2026. La corresponsione dell’una tantum per gli arretrati di 500 euro a febbraio 2025. Previsto un trattamento integrativo pari a 40 euro mensili in caso di definizione di accordi aziendali legati al miglioramento della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro oppure, in assenza di accordo, di 20 euro mensili, convertibili in 2 giornate di permesso retributivo. Tutto questo equivale a circa al 13% di aumento medio del trattamento economico complessivo. Sono invece rinviate in una fase di confronto successivo l’adeguamento della normativa contrattuale su relazioni industriali e mercato del lavoro”.
Ottima notizia: raggiunta con i rappresentanti di categoria l’intesa preliminare per il rinnovo contrattuale del trasporto pubblico locale. Si tratta di un accordo che inciderà su oltre 110mila lavoratori.
Una risposta concreta a sostegno del personale del settore e che speriamo… pic.twitter.com/JZ9KRW2oTz— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 11, 2024
Ncc sul piede di guerra
La schiarita sul fronte del trasporto pubblico coincide con un inasprimento dei rapporti con gli Ncc. “Domani e dopodomani il noleggio con conducente scenderà in piazza in dodici città italiane per fermare i decreti Salvini, che colpiscono utenti e operatori puntando al fallimento di migliaia di aziende”, attacca Andrea Romano presidente di MuoverSì, la federazione che mette insieme le principali associazioni NCC. “La protesta del noleggio con conducente chiederà al Governo di fermare provvedimenti che hanno saltato il Parlamento e che infliggono punizioni medievali ad aziende e operatori che rispettano tutte le norme e pagano le tasse regolarmente. Alla vigilia del Giubileo e degli altri grandi eventi del 2025, con le città già oggi bloccate da una drammatica carenza di trasporto pubblico non di linea, Salvini ha deciso di peggiorare ulteriormente la situazione. Impone agli NCC un tempo minimo di attesa di 20 minuti, inaugura il dossieraggio di Stato costringendo gli utenti di NCC a comunicare tragitto e orari del servizio, colpisce il turismo vietando l’intermediazione di agenzie turistiche e alberghi. Una vera gabbia burocratica – per cittadini, imprese e operatori – che il Governo dovrebbe fermare per aprire invece ad una riforma legislativa che archivi la legge del 1992 e adegui anche l’Italia ad un mondo del trasporto che è completamente cambiato da 33 anni fa”.
© Copyright LaPresse – Riproduzione Riservata
Leggi tutto l’articolo “Non lascio gli italiani a piedi”. Ncc pronti alla guerra
www.lapresse.it è stato pubblicato il 2024-12-11 19:33:35 da LaPresse
0 Comments