Patto di collaborazione territoriale a Torino per contrastare dispersione scolastica e povertà educativa


L’accordo è la cornice di riferimento dei patti educativi di comunità, con l’obiettivo di arricchire il percorso scolastico degli studenti

Il prefetto di Torino Donato Cafagna, l’assessora comunale alle Politiche educative e giovanili Carlotta Salerno e la dirigente dell’ufficio V di ambito territoriale Tecla Riverso, hanno stipulato in prefettura il patto di collaborazione territoriale finalizzato a favorire benessere ed educazione di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, contrastando dispersione scolastica e povertà educative.

L’accordo è un patto di primo livello, ovvero la cornice di riferimento perché le scuole del territorio, ma anche gli enti locali, i soggetti del terzo settore e le associazioni civiche possano stringere i cosiddetti “patti educativi di comunità”, che hanno lo scopo di arricchire la formazione dei ragazzi aumentando le attività curriculari ed extra-curriculari, con il coinvolgimento attivo delle famiglie.

L’idea alla base è rendere la funzione educativa una responsabilità di tutta la comunità. Il progetto infatti punta su “alleanze territoriali” tra scuole, istituzioni e società civile, che i firmatari dei patti si impegnano a realizzare per supportare e valorizzare l’esperienza scolastica di studentesse e studenti, in particolare con fragilità, del primo ciclo di istruzione.

Programmi personalizzati di doposcuola, attività di orientamento, visite a musei e biblioteche, laboratori “del fare”, seminari e incontri a tema, anche con la partecipazione di genitori e nonni, approfondimenti con esperti, utilizzo di spazi pubblici come piazze e aree verdi, sport e musica sono tra le azioni pensate per prevenire il fenomeno della dispersione.

La scuola diventa così, ha osservato il prefetto Cafagna, «un laboratorio sociale che dialoga con il territorio e compie uno slancio in avanti nella capacità di affrontare le sfide della società attuale. Un piano di comunità condiviso e integrato che sia capace di individuare e prevenire abbandono scolastico e povertà educative è la chiave per operare una reale azione di prevenzione e contrasto di quei fenomeni di disagio e devianza che non possono trovare una risposta affidata alla sola repressione».

«L’esperienza dei patti educativi di comunità degli ultimi anni ha contribuito a rendere le scuole vero presidio sul territorio e perno attorno a cui ruota la collettività. La sottoscrizione, oggi, della più ampia cornice dei patti territoriali insieme alla prefettura e all’ambito di Torino dell’ufficio scolastico regionale, sancisce un ulteriore passo avanti nel percorso», ha evidenziato a sua volta l’assessora Carlotta Salerno.

Soddisfatta per il risultato anche la dirigente dell’ufficio V di ambito territoriale Tecla Riverso che, in qualità di rappresentante del mondo della scuola, ha sottolineato l’importanza del patto di collaborazione, che pone le basi per mettere a sistema la realtà dei patti territoriali, «già presente sul territorio di Torino ma che necessariamente deve emergere per diventare modello di co-progettazione nel solco dei principi della sussidiarietà e della corresponsabilità educativa ormai alla base di ogni azione orientata alla crescita della comunità educante».

Il patto di collaborazione territoriale, triennale con facoltà di rinnovo, prevede anche l’istituzione di una cabina di regia presso l’ufficio V di ambito territoriale, con il compito di promuovere la stipula dei patti di comunità, favorire il confronto e lo scambio di esperienze, stimolare iniziative innovative, monitorare le progettualità avviate perché abbiano continuità.

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