“Questa è discriminazione. Solo perché venne donata da Mussolini”

“Questa è discriminazione. Solo perché venne donata da Mussolini”




“Questa è discriminazione. Solo perché venne donata da Mussolini”

Non sono bastate le risposte fornite dagli assessori Mattia Morolli (Lavori pubblici) e Michele Lari (Cultura) durante il consiglio comunale del 28 ottobre. Il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi, giovedì 31 ottobre, è tornato alla carica rispetto alla questione della statua di Giulio Cesare: una copia realizzata nel 1933 e donata alla città da Mussolini, attualmente in corso di restauro presso una ditta specializzata. 

“Alla mia interrogazione consiliare – scrive l’esponente di FdI in una nota arrivata ai media – è stato risposto che il restauro richiederà tempi lunghi. Non sappiamo quando tornerà a Rimini, quale sarà il suo destino. La statua ha la ‘colpa’ di essere stata donata dall’allora capo del Governo, Benito Mussolini, alla città di Rimini, e inaugurata il 10 settembre 1933, sotto la Torre dell’Orologio, in piazza Giulio Cesare, dove rimase fino al 20 Giugno 1945, quando fu rimossa e trasportata dai vigili del fuoco in un capannone di via Dario Campana e poi nascosta, sepolta nel greto del fiume Marecchia”.

Dopo il ritrovamento, avvenuto nel 1953, la statua venne installata all’ingresso della caserma di Rimini. Per dodici anni, invece, era stata collocata in un punto centrale di piazza Tre Martiri. Ed è proprio su questo fronte che Renzi torna a battagliare: “Una pagina importante e unica della storia di Rimini che non è mai stata valorizzata dalle amministrazioni comunali – dice -. Per questo chiediamo che la statua di Giulio Cesare, dopo essere stata sepolta nel fango per 8 anni e rinchiusa nella caserma per 70 anni, venga ricollocata nella piazza originaria, dov’era e com’era”.

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La sensazione, secondo il consigliere, è che a monte vi siano questioni di carattere politico. Un rimpallo rispetto a ciò che Morolli e Lari hanno riferito in consiglio comunale, rivolgendosi proprio a Renzi stesso. “È inconcepibile che la statua di Giulio Cesare continui a essere perseguitata solo per motivazioni ideologiche – prosegue l’esponente di FdI -.  Nonostante le nostre proposte, l’amministrazione non ha neppure ipotizzato una sistemazione della statua in una posizione diversa della piazza, compatibile con la sua opportuna valorizzazione”.

Non manca la stoccata finale, che chiama in causa la passata candidatura di Rimini a capitale della Cultura: “La statua, come la mancata riscoperta dell’Anfiteatro romano, sono espressione della chiusura politica, discriminante e ideologica, adottata dalle amministrazioni comunali di Rimini, che non valorizzano le radici e la nostra storia millenaria. Poi ci si domanda perché Rimini non è stata scelta quale capitale della cultura?”.


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www.riminitoday.it è stato pubblicato il 2024-10-31 14:43:00 da


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