Si è appena conclusa la due giorni di formazione presso l’Asst di Pavia con sede Voghera, con la partecipazione dei massimi esponenti dell’Infermieristica in Salute Mentale e componenti della Società Scientifica delle Scienze Infermieristiche della Salute Mentale ), tra cui la dott.ssa Anna Maria Tanzi e il dott Giulio Ianzano di San Marco in Lamis – docente di Infermieristica in Salute Mentale dell’Uni Fg e di Scienze Infermieristiche per la scuola di specializzazione di Psichiatria -, che ha mostrato uno studio effettuato presso la struttura della psichiatria universitaria del Policlinico Riuniti di Foggia, quello sulla terminologia standardizzata Icnp, acronimo di International Council of Nursin Practice, e delle diagnosi infermieristiche modellate secondo Snomed-Ct, terminologia standard accettata da importanti organismi americani e britannici, conforme al modello di terminologia per le diagnosi infermieristiche stabilito dall’International Standard Organization, Iso.
Da marzo 2021 a dicembre 2021, si è svolta una fase sperimentale che ha introdotto le diagnosi infermieristiche al fine di tracciare tutto il percorso assistenziale, soprattutto quando si realizza la continuità assistenziale ospedale-territorio,con un linguaggio scientifico, condiviso in tutto il mondo, e facilmente accessibili da tutti attraverso il web. Necessità, questa, che deriva da obblighi di legge professionali (Legge n. 251/2000) e di garanzia per la sicurezza delle cure (Legge n. 24 del 2017). Sono state 31 le cartelle infermieristiche compilate.ed esaminate. Di queste, 23 erano complete di pianificazione assistenziale con 176 codici Icnp e con le diagnosi infermieristiche usate con una frequenza maggiore in Salute Mentale: inefficace gestione del regime terapeutico, disturbo dei processi di pensiero, coping inefficace, rischio di violenza rivolta a se stessi, rischio di violenza rivolta ad altri, ansia” e inefficace mantenimento della salute.
Sono state utilizzate altre diagnosi per aree, ovverosia del soma, della psiche e delle relazioni: alterata capacità di mantenere la salute, disorientamento , processo mentale distorto, non adesione alla terapia, alterata socializzazione, ansia, paura, alterazione del sonno, abuso di droghe e/o farmaci, abuso di sostanze, debolezza, astenia, tristezza cronica, alterazione dei processi familiari, rischio di solitudine, scarsa autostima cronica,trstezza, disperazione, comportamento violento, dolore cronico, confusione acuta, confusione cronica, depressione, agitazione, comunicazione alterata, rischio di stipsi, senso di impotenza, difficoltà nell’accettazione dello stato di salute, rischio di comportamento autodistruttivo, interruzione dei processi familiari e umore labile.
Sul diario infermieristico i codici Icnp usati maggiormente sono stati dieci: 10044596 prelievo venoso, 10014892 positivo stato nutrizionale, 10025444 somministrazione dei farmaci 10050172 valutazione delle feci, 10014939 sonno adeguato , 10010330 insonnia, 1003134 fare bagno/doccia, 10035989 gestire il delirium, 10000047 capacità di adattamento, 10014892 positivo stato nutrizionale. Anche l’utilizzo della scale si è rivelata una scelta vincente in quanto ha permesso di definire con metodo scientifico la scelta della diagnosi infermieristiche.
L’apprendimento è iniziato nel marzo 2021 e si è sviluppato fino al dicembre 2021, anticipando con gli specifici argomenti tutta la fase di sperimentazione. Gli incontri formativi – prima condivisi nel focus group dott.ssa Aucello Annamaria, dott Attanasio Stefano e dalla dott.ssa Gatta Libera – sono stati condotti dal dott Stefano Marconcini e dal dott Giulio Ianzano e dal gruppo vi ha partecipato il 90% degli infermieri del Spdc assieme a qualche rappresentante oss e qualche rappresentante degli studenti del CdL in infermieristica. Le tematiche delle varie iniziative formative riguardavano le categorie diagnostiche approvate da Icnp; i modelli teorici di Marjory Gordon e Hildegarde Peplau; la metodologia della pianificazione assistenziale; le caratteristiche della cartella infermieristica secondo i requisiti dell’Oms secondo la nomenclatura multiassiale e gerarchica, sviluppata dal College of American Pathologists1. Snomed (Systematized Nomenclature of Medicine).
Gli incontri hanno alternato momenti di lezione frontale con lavori di gruppo e sul campo inerenti l’analisi di programmi assistenziali dei ricoverati in Spdc; l’elaborazione di una nuova cartella infermieristica strutturata per consentire ad ogni infermiere di rilevare tutti i problemi di salute, a risoluzione infermieristica, e tradurli in possibili diagnosi infermieristiche Icnp. La scelta di creare schede singole è scaturita dalla necessità di avere in un unico foglio il percorso di risoluzione di un determinato problema di salute presente nel degente; poter registrare ogni volta, grazie alla numerazione, l’intervento effettuato nella colonna dell’attuazione, aggiungendo, solo se necessario, ulteriori specifiche; poter classificare gli interventi maggiormente utilizzati e poter rilevare i carichi di lavoro grazie alla quantificazione e qualificazione degli interventi
Le modifiche effettuate nella documentazione infermieristica sono state considerevoli, soprattutto nella parte della pianificazione, ed hanno interessato: le diagnosi infermieristiche Icnp, sono state discusse, poi condivise e aggiunte con alcune riunioni in webinar – periodo di restrizione Covid – e con la partecipazione di alcuni studenti del Corso di Laurea in Infermieristica. Gli obiettivi sono stati redatti con criteri di performance. Ad esempio, “l’utente dovrà riadattarsi ad un normale equilibrio sonno-veglia dormendo almeno 6 ore per notte”, oppure “trascorrerà del tempo insieme agli altri degenti volontariamente almeno 10 minuti al dì”, ecc.; sono stati formulati per essere più aderenti alla nostra realtà organizzativa. Ad esempio, “l’utente instaurerà un rapporto di fiducia con l’Infermiere”, oppure «non chiederà più di soddisfare richieste non previste dal regolamento di servizio”.
Gli interventi, entrano maggiormente nello specifico della realtà organizzativa e delle necessità di assistenza del degente psichiatrico. Ad esempio, “organizzare incontri tra utente e familiari con tempi strutturati con o senza la presenza dell’Infermiere”, oppure “verificare che l’utente sosti in sala tv per 1’ora dopo i pasti”, oppure “aiutare il degente a riconoscere i segni precoci di crisi (ritiro, alterazioni del ritmo sonno-veglia, modificazioni della capacità di concentrarsi…)”, oppure “aiutare il degente a capire l’utilità di apprendere strategie di coping efficaci (es. per le allucinazioni uditive ascoltare musica in cuffia) e di riconoscere quelle inefficaci (es. uso di alcol)”, ecc.. La valutazione, risponde dell’andamento del programma e la sua compilazione modifica il piano assistenziale.
La terminologia Icnp è rappresentata della maggior parte dei problemi dei ricoverati nel SPDC, in tutti i ricoveri si è potuto fare diagnosi infermieristica e pianificare. Procedendo all’analisi: il 54.7% di tali dimessi ha una durata della degenza superiore ai 4 giorni e, rispetto alla frequenza delle diagnosi mediche riportate, presenta in maniera ricorrente psicosi NAS . Questo dato pone in rilievo la complessità di approccio a questa tipologia di assistito tale per cui anche la possibilità di fare diagnosi infermieristiche corrette avrebbe richiesto un maggior tempo di osservazione; le diagnosi infermieristiche utilizzate hanno considerato sia problemi personali, che processi di interazione sociale e familiare, bisogni fisiologici o la capacità di gestire il regime terapeutico; le diagnosi presentatesi con maggior frequenza sono state “Inefficace gestione del regime terapeutico” 30.7 %, “Disturbo dei processi di pensiero” 10.9 %, “Coping inefficace” 9.3 %, “Rischio di violenza rivolta a se stessi” 7.8 %, “Rischio di violenza rivolta ad altri” 7.0%, “Ansia” 5% e “Inefficace mantenimento della salute” 4.9%; secondo l’esperienza maturata alcune delle problematiche nell’utilizzo delle diagnosi ICNP, sono emerse per descrivere la manifestazione del sintomo, altre in riferimento alla scarsità di “fattori correlati” specifici del paziente psichiatrico. Inoltre appare rilevante segnalare che tutti coloro che presentavano la diagnosi ‘Deficit nella cura di sé: bagno/ igiene personale’, avevano sempre anche diagnosi ‘Deficit nella cura di sé: vestirsi/curare il proprio aspetto’.
A fronte di tutto ciò questo studio porta a concludere che in ambito psichiatrico la pianificazione assistenziale con terminologia Icnp è stata applicata con efficacia in tutti i ricoverati ( nella fase sperimentale ) per definire le loro problematiche a risposta infermieristica; la possibilità di confrontarsi con tutti i professionisti che in Italia e in altri Paesi utilizzano la terminologia ICNP è il “valore aggiunto” di questo studio, in quanto la necessità di utilizzare un linguaggio comune ed universalmente riconosciuto è fondamentale per lo sviluppo della professione infermieristica; la pianificazione ha consentito di rendere misurabili e quantificabili i risultati dell’intervento infermieristico pertanto di consentire in futuro la possibilità di confrontarsi con gli outcome.
www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2024-12-03 19:27:00 da
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